sabato 31 agosto 2013

Wi-Fi libero anche in Italia

Con l'approvazione in Senato si compie un ulteriore passo avanti per la liberalizzazione del Wi-Fi in Italia. Raccogliamo il commento di Ruckus Wireless.

Nel "Decreto Fare", approvato da Camera e Senato tra luglio e agosto, si legge "L'offerta di accesso alla rete Internet al pubblico tramite rete Wi-Fi non richiede l'identificazione personale degli utilizzatori".

Attendiamo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale prima di cantare vittoria, ma sembrerebbe, finalmente, che si possa aprire una nuova era per le comunicazioni senza fili.

Per molte attività commerciali e imprenditori, infatti, si aprono nuove prospettive, finora penalizzate da una normativa troppo stringente. Ma non solo, perché in generale una maggiore connettività Wi-Fi favorirà la diffusione di servizi a valore via wireless.

Testimonia, infatti, Michele Paparella, Country Manager di Ruckus Wireless: "Molto spesso ci siamo scontrati con la scarsa fattibilità di progetti Wi-Fi dovuta alle disincentivanti restrizioni normative".

Da questo punto di vista, la nuova legge equipara l'Italia agli altri Paesi europei. A questo punto si prospettano benefici per tutti i cittadini, con il Wi-Fi che potrà affermarsi come una reale commodity.

Paparella al riguardo commenta: "Questo nuovo scenario ci permetterà finalmente di rispondere in maniera concreta all'esigenza diffusa di connettività nel nostro Paese".

Condividiamo, inoltre, la convinzione, espressa presso Ruckus, che a beneficiare del Wi-Fi libero saranno le attività commerciali e retail oltre alle strutture ricettive attive nel turismo, settore estremamente importante in Italia.

Solo il turismo ci può salvare in un mercato globalizzato che ci vede penalizzati per l'alto costo del lavoro e le incertezze finanziarie e soprattutto fiscali.

Un turismo a valore che riesca a far vivere "una tourist experience" senza uguali nel mondo. Prospettive non solo per albergatori e ristoratori, ma anche per attività culturali e di spettacolo. Un enorme indotto, sul quale, però, non è il caso di divagare.

In generale, dunque, grandi prospettive su cui punta ovviamente anche Ruckus Wireless che "può contare su soluzioni estremamente affidabili e di facile implementazione per assicurare connettività a qualsiasi tipologia di attività, sia pubblica che privata, cercando di ottimizzare costi e risorse", conclude infatti Paparella.

martedì 27 agosto 2013

Trasformare uno Smartphone Android in un PC

Chi di voi non si è mai chiesto se la potenza degli smartphone attuali riesca a gestire un utilizzo simile a quello di un PC domestico? Con questa video prova cerchiamo di rispondere a questo quesito. Abbiamo collegato un HTC One ad un monitor da 22 pollici FULL HD attraverso un cavo MHL, vale a dire uno di quei cavi che riescono a trasferire il segnale audio/video tramite la porta microUSB dello smartphone e una porta HDMI da collegare al retro del monitor, in accoppiata con Mouse e Tastiera Bluetooth.

Durante la video prova abbiamo utilizzato alcune applicazioni che potrebbero risultare interessanti in una situazione di questo tipo, tutte utilizzabili su qualsiasi smartphone, vale a dire non abbiamo considerato le applicazioni proprietarie di HTC, a partire dall’interfaccia stock usando Nova Launcher. Oltre alle classiche prove con Browser, riproduzione video e musicale, abbiamo mostrato alcuni programmi che utilizzano finestre flottanti, e quindi permettono di effettuare più operazioni nello stesso momento, come Showtime (You Tube Floating App) per la riproduzione video di You Tube, Tiny Apps e Floating Apps per applicazioni generiche. Infine abbiamo usato Office Suite Pro, recensito in un video di alcuni giorni fa, per testare la gestione dei file office con una tastiera e un monitor di queste dimensioni.


BATTERIA SCARICA NEGLI SMARTPHONE? ARRIVANO LE ANTENNE PER I SEGNALI


ROMA - È ormai noto che l'autonomia dei moderni smartphone è piuttosto limitata e che la durata delle batterie è molto inferiore rispetto ai modelli precedenti. Stress da smartphone con batteria scarica? La soluzione potrebbe essere 'ambient backscatter', o radiazione di ritorno ambientale, un esperimento condotto dall'Università di Washington. In pratica, i ricercatori hanno messo delle piccole antenne su alcuni dispositivi senza batteria, antenne che riflettono segnali già esistenti come quelli del wi-fi o delle trasmissioni televisive.

sabato 24 agosto 2013

Apple perde quote di mercato per i tablet in Cina a beneficio di Samsung

Il mercato smartphone ormai da qualche tempo è saldamente nelle mani di Samsung Electronics, che con i suoi prodotti che si rivolgono ad ogni possibile fascia di pubblico è riuscita ad imporsi sul mercato come primo produttore al mondo, dimostrando la propria superiorità.

Il settore dei tablet è invece ancora in mano ad Apple, ma la situazione potrebbe cambiare presto come dimostrano i nuovi dati diffusi da IDC relativamente alla Cina, dove il colosso di Cupertino continua a dominare il mercato dei tablet, ma registrando una perdita di quote di mercato considerevole rispetto al 2012, a beneficio di Samsung.

Mentre infatti nel corso dell'anno passato, durante il secondo trimestre, Apple copriva il 49% del mercato tablet in Cina, ad un anno di distanza il risultato è cambiato radicalmente, mostrando come al solito l'azienda alla prima posizione, ma con una quota di mercato del 28% ed 1.48 milioni di iPad venduti.

Discorso diverso invece per Samsung, che anche grazie al lancio di nuovi tablet Android che si rivolgono ad una fascia più bassa, è riuscita ad incrementare i propri risultati, occupando una quota di mercato dell'11% rispetto al 6% del 2012 con 571.000 tablet venduti.

Dati che ancora una volta confermano la crescita della sudcoreana anche in questo settore, ma che potrebbero cambiare in maniera importante, soprattutto qualora dovessero essere commercializzati nuovi modelli di iPad nel prossimo futuro.

venerdì 23 agosto 2013

Un super-tablet per il boss di Gazprom: costa 2,5 milioni

Costerà 114,48 milioni di rubli (poco più di 2,5 milioni di euro) il tablet appositamente sviluppato per il numero uno di Gazprom, Alexei Miller. A renderlo noto oggi il Gruppo Saprun, vincitore della gara d'appalto lanciata a luglio dal colosso del gas russo per fornire il suo amministratore delegato della potente macchina. Secondo il bando, il nuovo tablet e' pensato per essere il "cervello centrale" di tutta l'attivita' di gestione manageriale della compagnia energetica, da usare indipendentemente dall'accesso all'abituale luogo di lavoro.

Come ricorda l'agenzia Rbc, Gazprom ha chiesto un tablet basato sul sistema operativo Apple iOS, che consenta l'accesso al sistema di immagazzinamento dati del gruppo e l'elaborazione di dati segreti; dovra' essere in funzione 365 giorni l'anno, h24. Il lancio di ogni applicazione non deve durare oltre i cinque secondi e il cambio di schermata non oltre i tre secondi Nel caso di un guasto all'hardware, il sistema deve essere ripristinato entro quattro ore.

Smartphone, presto anche con fotocamera a infrarossi

Presentata a Washington una videocamera da visione notturna così piccola da poter essere inserita in un cellulare. Anche la Darpa è interessata.

Il produttore leader nei sensori a infrarossi Flir ha presentato il prototipo di una fotocamera per la visione notturna, così piccola da essere potenzialmente integrata in uno smartphone. Le prossime generazioni di telefonini potrebbero quindi riuscire a catturare anche immagini termiche.

Lanciata la settimana scorsa a Washington all’expo della Association for Unmanned Vehicle Systems International (Auvsi), la camera potrebbe effettivamente rendere i telefonini capaci di vedere l’infrarosso, ma la troveremo in commercio solo se la nuova tecnologia sarà implementata a basso costo.

La telecamera è spessa meno di un pollice (circa 2 cm) e può raggiungere una risoluzione di 640 x 480, ovvero 0,3 Mpixel: quanto basta per individuare una persona a 300 metri di distanza nel buio della notte. Anche la Darpa ha mostrato interesse per questi visori, che potrebbero essere inseriti in caschi, occhiali, fucili e cellulari.

giovedì 15 agosto 2013

Eutelsat, presto diretta Tv via satellite da Stazione Spaziale

Una linea sempre più forte unisce la terra e lo spazio. A breve sarà possibile visualizzare in tempo reale gli astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) attraverso trasmissioni Tv in diretta via satellite.

E' quanto annunciano a Sat-Café, il digital magazine di Eutelsat Italia, i vertici di Amsat Italia (associazione di radioamatori che si occupa di teoria e pratica di telecomunicazioni satellitari a livello amatoriale). L'obiettivo dell'iniziativa - precisano - è essenzialmente quello di arricchire l'esperienza formativa degli 'school contact', cioè dei collegamenti radio tra gli alunni delle scuole di tutto il mondo e gli astronauti, gestiti dai radioamatori nel quadro dell'associazione ARISS.

I "colloqui spaziali", che nelle settimane scorse hanno visto spesso protagonista Luca Parmitano, fino ad ora hanno stimolato sogni e curiosità dei ragazzi solo attraverso l'audio. Tuttavia, tra prototipi e sperimentazione, è da molto tempo che i radioamatori italiani lavorano alla svolta.

"Già nel 2004 - spiega Emanuele D'Andria, presidente di AMSAT Italia - si pensava di fare delle trasmissioni video dallo spazio. La spinta maggiore è arrivata dall'astronauta Paolo Nespoli il quale ci ha molto incentivati a proseguire su questa strada. Ed è anche merito suo - precisa - se l'ESA ha ritenuto di dover finanziare una realizzazione di questo tipo".

Il progetto, costato qualche decina di migliaia di euro, si chiama HAMTV e ora prevede l'installazione di un trasmettitore video amatoriale all'interno del modulo Columbus della ISS. Tale strumentazione, prodotta da un'azienda specializzata italiana, è parte del carico di viveri e rifornimenti a bordo del cargo giapponese che proprio nei giorni scorsi ha raggiunto gli astronauti della missione Volare. Ultimate le verifiche di compatibilità degli apparati, arriverà il momento della prima trasmissione tv in diretta dallo spazio.

Lo standard utilizzato - precisa D'Andria - "è il DVB-S che è uno standard applicato alle trasmissioni televisive satellitari, a differenza del DVB-T che è quello che è utilizzato per le trasmissioni televisive terrestri".

Il segnale - aggiunge Francesco De Paolis, segretario di AMSAT Italia e membro del comitato di selezione delle scuole di ARISS - "non viaggia attraverso i broadcast tradizionali ma è un link diretto e continuo. Quindi, chiunque, dotandosi di stazione ricevente, con dei semplici decoder commerciali e dei convertitori, potrà seguire il video trasmesso dalla Stazione Spaziale durante il tutto il suo percorso".

Email cifrate, la nuova frontiera

Spiegazioni e retroscena della recente moria di servizi di posta elettronica sicuri. Nel frattempo entra in scena Kim Dotcom che annuncia un nuovo prodotto post-Lavabit, e la NSA è sempre al centro della scena in patria e all'estero.

Lavabit e Silent Mail hanno chiuso i battenti ma la vicenda delle email sicure "uccise" dalla sorveglianza globale della NSA è solo all'inizio: quella di chiudere è stata una decisione obbligata, spiega il fondatore di Lavabit Ladar Levison al New York Times, perché l'attuale quadro legale in cui si muovono l'intelligence e le altre agenzie federali degli Stati Uniti non è compatibile con il principio cardine - la difesa della privacy dell'utente - che animava il servizio.

Anche Michael Janke, CEO di Silent Circle, spiega le ragioni dietro la decisione di chiudere Silent Mail: la sola raccolta di metadati sulle comunicazioni digitali - unica attività di intercettazioni messa in atto dalla NSA, secondo la NSA - è incompatibile con la riservatezza.

Silent Mail è stata in un certo senso vittima del suo stesso successo, dice ancora Janke, e diversamente dagli altri prodotti di Silent Circle non si tratta di comunicazioni peer-to-peer cifrate. Lo scandalo Datagate sta ridefinendo l'intero mondo delle comunicazioni digitali e Phil Zimmermann, creatore di PGP e co-fondatore di Silent Circle, parla di una tecnologia informatica naturalmente tendente alla nascita di una società della sorveglianza contraria a diritti - riservatezza in primis - che vanno comunque tutelati.

In uno scenario del genere le email sicure diventano la nuova frontiera del dibattito ma anche del business, con i provider tedeschi che parlano di contrastare le attenzioni particolari della NSA contro Germania ed Europa con l'implementazione di comunicazioni protette da algoritmi crittografici.
Ma dal Chaos Computer Club descrivono la mossa come una misura completamente inutile e una trovata pubblicitaria per vendere qualcosa - le connessioni SSL/TLS tra server e client - già a disposizione da anni e che nulla è in grado di fare per impedire il rastrellamento delle email una volta raggiunti i server degli ISP.

Chi invece parla di qualcosa di nuovo in grado di riempire il vuoto lasciato dalla scomparsa di Lavabit è invece Kim Dotcom, che dopo aver (ri-)lanciato il proprio business di upload file a mezzo web con Mega dice ora di voler "cambiare il modo di usare le e-mail per sempre" con un prodotto completamente decentralizzato - e quindi a prova di spionaggio, almeno in teoria - in arrivo entro il 2014.

venerdì 9 agosto 2013

Apple decide di sostituire i caricabatterie contraffatti dal 16 agosto

Apple è certamente uno dei colossi della tecnologia più conosciuti ed importanti al mondo, e nel corso degli anni i suoi prodotti sono stati acquistati da milioni di persone in ogni parte del mondo che, in fatto di dispositivi mobili e non solo decidono di affidarsi ai prodotti realizzati da Cupertino per accedere ad una esperienza tra le migliori sul mercato.

In tal senso, però, numerose polemiche e accuse sono arrivate in seguito al caso, verificatosi in Cina, dove una giovane assistente di volo è rimasta folgorata, perdendo la vita, mentre parlava con il suo iPhone in fase di ricarica, a causa dell'utilizzo di un caricatore non originale. Ebbene, Apple ha deciso di prendere provvedimenti per evitare che ciò si verifichi nuovamente.

Il colosso di Cupertino ha infatti deciso di avviare una campagna di sostituzione dei caricabatterie che risultino contraffatti, a partire dal 16 agosto e fino al 18 ottobre 2013.

Tutti i consumatori che avranno dei dubbi sull'effettiva affidabilità del proprio caricabatterie, potranno semplicemente recarsi in un Apple Store e, con una spesa di appena 10$, o cifra equivalente in altre valute si vedranno sostituire il caricabatterie.

Perchè ciò avvenga, tuttavia, sarà necessario presentare anche l'iPhone, l'iPad o l'iPod con il quale si vuole utilizzare l'adattatore, per controllare il numero di serie.

Una decisione che si è rivelata necessaria per evitare che avvengano nuovi incidenti.
 

Google


nel WEB nel sito
OGGI IN TV

ULTIME OFFERTE SU AMAZON
SPEDIZIONE GRATUITA!!






METEO
Powered by IlMeteo.it

domenica 4 agosto 2013

Kingston MobileLite Wireless, lettore SD per iPhone e iPad

Uno dei principali “difetti” di iPhone e, soprattutto, iPad, è senza dubbio l’impossibilità di leggere schede SD e microSD per poter gestire foto fatte con il telefono o con un altro apparecchio, senza contare la possibilità di avere musica e video presenti su una memoria extra senza così sovraccaricare quella del telefono o del tablet. Apple ha prodotto un connettore per schede SD, ma è compatibile solamente con l’iPad (niente iPhone o iPod Touch) e funziona solamente in un senso, ovvero dalla scheda al tablet. Kingston ha prodotto un apparecchio che viene in aiuto a coloro che hanno bisogno di gestire file e foto dalla memoria dell’iPhone ad una scheda SD e viceversa: il MobileLite Wireless.

Un nome composto da parole di uso molto comune nell’ambiente digitale, ma che vanno dirette al punto. Si tratta di un lettore dalle dimensioni di 124,8×59,9×16,65 mm, quindi come una sorta di piccolo smartphone, anche se sensibilmente più leggero (98 grammi). Può comodamente stare in una borsa o volendo anche in tasca, per quanto la sua forma renda estremamente molto più comoda la prima soluzione. Una volta con voi, comunque, il Kingston MobileLite Wireless scompare letteralmente. Non ne sentirete minimamente il peso e, soprattutto, anche durante il suo utilizzo non ci sarà bisogno di tirarlo fuori dalla borsa. Questo lettore, infatti, funziona completamente senza fili. Al suo interno si trova un modulo Wi-Fi che crea una vera e propria rete, alla quale potrete connettervi. A questo punto è più che sufficiente scaricare dall’App Store l’applicazione gratuita Kingston MobileLite, con la quale sarete in grado di leggere all’interno della scheda e gestire i file in essa presenti. Il lettore supporta file audio (aac, mp3 e wav), video (m4v, mp4 e mov), immagini (bmp, jpeg, jpg e png) e anche documenti (pdf, doc, docx, ppt, pptx, txt, rtf, xls e xlsx). È possibile salvare i documenti sia all’interno dell’applicazione che nel rullino fotografico (ovviamente solo per quanto riguarda le foto). Sono presenti tre aperture: una porta USB, una microUSB e una per le schede SD. Nella confezione troverete un adattatore per poter utilizzare il MobileLite anche con le schede microSD.

Come funziona questo apparecchio? Diremmo piuttosto bene. Il MobileLite Wireless richiede solamente qualche secondo (una ventina) per accendersi e per creare la rete Wi-Fi. A quel punto accedervi diventa molto elementare e l’app ufficiale, dalla grafica chiara e semplice, non presenterà la minima difficoltà. Molto intelligentemente nelle impostazioni sarà possibile scegliere nuovamente la rete Wi-Fi Internet alla quale connettersi. Infatti, usando la tecnologia wireless invece di quella Bluetooth, il dispositivo porta a staccarsi momentaneamente dal Web, ma se avete una WLAN a portata, potrete costruire un vero e proprio “ponte” che consentirà di scaricare i file e, al tempo stesso, navigare sul Web. Molto buona la batteria (Li-Polymer 1800 mAh 3,7v), che promette fino a quattro-cinque ore di utilizzo ininterrotto. Grazie alla presenza della porta USB, tra l’altro, il MobileLite Wireless potrà essere usato anche come batteria di emergenza, in grado di caricare un’ottima porzione del vostro iPhone. Noi abbiamo testato l’apparecchio su un iPhone 5 con iOS aggiornato e la velocità ci ha piacevolmente colpito. Una foto alla massima risoluzione di una fotocamera digitale viene trasferita, sia in un senso che nell’altro (altra particolarità da non sottovalutare dell’apparecchio) nel giro di un paio di secondi.

In conclusione, il Kingston MobileLite Wireless è un apparecchio estremamente utile, che pone senza dubbio rimedio ad una mancanza notevole dei dispositivi portatili di Apple. Le sue dimensioni potrebbero dare fastidio nel caso non aveste una borsa o almeno un marsupio a disposizione, ma si tratta proprio dell’unico difetto che siamo stati capaci di trovare. Nella confezione troverete l’apparecchio, un adattatore per schede microSD e il cavo USB-microUSB per la ricarica. Per ricaricare il cellulare, invece, occorrerà avere con sé il cavo proprietario dello smartphone. Il tutto è in vendita al prezzo di 49,90 €.


sabato 3 agosto 2013

L'Heads Up Display di Garmin non è solo per auto di fascia alta. Le indicazioni di navigazione sul parabrezza comprendono frecce direzionali, velocità, tempi e limiti di velocità.

Gli Heads Up Display, i visualizzatori delle indicazioni di navigazione sul parabrezza, non sono più una novità, è invece nuova l’idea che ha avuto Garmin di renderli portatili. Non sono solo gadget, aumentano realmente la sicurezza fornendo le informazioni direttamente all’altezza degli occhi del guidatore. Fino ad ora erano un privilegio riservato a poche auto di fascia alta, ora diventano un po’ più democratici.

Sull’HUD di Garmin le informazioni arrivano, via Bluetooth, dal proprio smartphone a una piccola black box da appoggiare sul cruscotto. Da qui vengono proiettate su una pellicola trasparente da applicare sul parabrezza o su un visore dedicato. Il sistema è compatibile con iPhone, Android o Windows Phone 8 su cui devono essere installate le applicazioni Garmin Streepilot o Navigon (versione Europa: iPhone, 69,99€; Google Play, 44,95€; Windows Phone, 59,49€). Le mappe sono preinstallate e quindi non c’è bisogno di connessione.

Ciò che appare sul parabrezza sono le frecce direzionali, la velocità, i tempi stimati di arrivo e il limite di velocità (con avvisatore acustico in caso di superamento). Vengono indicate anche la corsia su cui portarsi in vista della svolta successiva, le postazioni autovelox e i potenziali rallentamenti dovuti al il traffico. Il display regola automaticamente la luminosità per adeguarsi alla visione notturna o diurna.

Le indicazioni vocali arrivano sia attraverso l’altoparlante dello smartphone, sia attraverso l’impianto audio del veicolo (se dotato di connessione Bluetooth). In questo caso il sistema provvede ad abbassare automaticamente il volume della musica quando è il navigatore a parlare. Se arriva una telefonata, lo smartphone continua comunque a fare il suo lavoro di navigatore.

Garmin HUD sarà disponibile da metà agosto.Prezzo indicativo €150


Il vostro impianto d'allarme è sicuro? Il parere degli esperti


Sensori per porte e finestre, rilevatori di movimento e console di controllo dei sistemi di sicurezza installati in milioni di case e aziende si possono bypassare usando tecniche relativamente semplici. L'ha spiegato Drew Porter, ricercatore di sicurezza presso l'azienda Bishop Fox, nel suo intervento alla conferenza Black Hat in corso a Las Vegas. "Abbiamo scoperto spostandoci dall'esterno verso l'interno di edifici che i sensori di sicurezza possono essere ingannati" spiega l'esperto.

Insomma case e uffici non sono al sicuro nemmeno con l'impianto di allarme? Porter ha stilato un elenco di tecniche di violazione che sulla carta sembrano semplicissime da attuare, ma prima di fare allarmismo fuori luogo abbiamo chiesto un riscontro punto per punto a Luca Facchetti di Carol Technology, specialista nell'installazione di impianti antintrusione. Vediamo.

Secondo Porter molti sensori montati su porte e finestre basano il loro funzionamento sui campi magnetici. Se li si influenza con un campo magnetico abbastanza forte si possono aprire senza attivare l'allarme. In più questi sensori hanno un design di base molto simile, quindi una volta scoperto il trucco bypassarli non è difficile.

Facchetti ci ha spiegato che questo poteva accadere forse con gli impianti molto vecchi, ma non con quelli relativamente recenti. "La moderna tecnologia usa contatti REED che sono immuni all'uso di fonti magnetiche esterne. Per la precisione, se ci si avvicina con un magnete più forte di quello installato creando un'interferenza il sistema entra in allarme perché identifica l'accaduto come un'intrusione" ci ha spiegato.

Porter è passato poi a descrivere le falle dei rilevatori di movimento. Secondo lui la maggior parte - compresi i più recenti - sfruttano i raggi infrarossi per rilevare variazioni significative della temperatura nella stanza. Normalmente muovendosi si attivano, ma basta proteggere il corpo con del polistirolo per ingannarli. In alternativa basta puntare contro il sensore una luce ad una determinata lunghezza d'onda - infrarossa o vicina all'infrarosso.



Anche in questo caso l'esperto che abbiamo contatto smentisce. Innanzi tutto il polistirolo non funziona perché il sensore rileva variazioni di tempepratura in tutto l'ambiente nel suo complesso, quindi può comunque rilevare l'intrusione. Inoltre adesso si installano sensori a doppia o tripla tecnologia. "Quelli a doppia tecnologia (PIREMW) dispongono di funzione anti mascheramento e consentono una regolazione della portata da 3 a 12 metri con un'apertura da 95 a 120 gradi".

"Antimascheramento significa che funzionano anche se l'intruso gli spruzza davanti spry (tipo lacca) o vernice. La portata è sufficiente per non riuscire ad avvicinarsi abbastanza per puntare un laser, e in ogni caso ci vorrebbe un laser di largo diametro, non certo in puntino per interferire con il rilevamento". Se poi è installata una barriera a raggi infrarossi attivi o una barriera a microonde non c'è proprio modo di ingannarla.



Qualche rischio in più lo corre invece la console di controllo. Porter afferma che se l'impianto ai appoggia alla rete cellulare si possono deviare le telefonate di allarme usando piccole antenne radio che reindirizzino le chiamate al telefono del ladro. Se invece l'impianto usa la linea fissa basta usare un attrezzo che fornisca la stessa tensione prima di tagliare il cavo. Facchetti spiega che "possono esistere attrezzi di produzione cinese che potrebbero neutralizzare tutta la gamma di frequenza dei trasmettitori utilizzando una portante, ma non è così semplice". In ogni caso se tolgo tensione alla tastiera o a un qualsiasi apparato collegato in modalità bassa il sistema genera un allarme di sabotaggio.

Dato che non sottovalutiamo l'allerta di Porter, a questo punto siamo curiosi di sapere se al nostro esperto sia mai capitata una violazione degli impianti di allarme che gestisce del tipo di quelle descritte. "No, non è mai capitato nulla del genere" ci rassicura. "La violazione di solito consiste in uno scasso e gli allarmi suonano. La verità è che se un ladro vuole entrare senza far scattare l'allarme fa prima ad aspettarvi fuori e costringervi ad aprirgli la porta". Insomma, buone vacenze a tutti.

venerdì 2 agosto 2013

Samsung Galaxy S4, test benchmark truccati? L’azienda nega

Nelle ultime ore si è scatenata una polemica attorno ai risultati dei test benchmark, ovvero i test condotti per mettere alla prova le prestazioni di smartphone e tablet, riguardanti il Samsung Galaxy S4.

L’ultimo terminale di punta lanciato dal colosso sudcoreano, infatti, aveva mostrato risultati molto interessanti e positivi in merito, in particolare, alla potenza del processore ed alle frequenze raggiunte durante la procedura tecnica.

Secondo Anandtech, però, questi risultati in realtà sarebbero truccati, o meglio Samsung avrebbe progettato l’architettura interna dello smartphone per dare migliori prestazioni solamente durante i test benchmark, con un calo di circa il 10% durante l’utilizzo normale. In particolare, il clock si sarebbe elevato a 533 Mhz a differenza dei 480 Mhz che si raggiungono durante l’utlizzo quotidiano.

Samsung ha subito replicato a queste accuse, dichiarando di non aver truccato nulla per i benchmark, ma di aver settato le prestazioni del terminale in modo che possano essere sempre all’interno di una soglia di sicurezza durante un uso particolarmente intenso gestendo app e giochi, a differenza di quanto accade durante i test dove può invece raggiungere senza problemi il massimo delle performance.

Eutelsat presenta lo smart LNB per un'antenna Direct-to-Home

Eutelsat Communications ha annunciato di aver completato con successo la prima fase di sviluppo dello “smart LNB” per un’antenna Direct-to-Home che apre le porte ai broadcaster per la gestione del loro ecosistema di servizi per la televisione lineare e Connected Tv, direttamente via satellite. Lo “smart LNB” sta entrando nella fase di industrializzazione, prevedendo una disponibilità sul mercato dal 2014.

Progettato da Eutelsat, lo “smart LNB” è un feed elettronico di nuova generazione connesso ad un’antenna con trasmettitore incorporato, per le applicazioni interattive come HbbTV, pay-per-view, social networking, gestione degli abbonamenti e partecipazione real time a show in diretta, attraverso la possibilità di votare, commentare etc.
Questo sistema trasformerà il mass market dei servizi via satellite per il Direct-to-Home, abilitando i broadcasters e le piattaforme degli operatori a tenere sotto il proprio controllo i servizi interattivi a valore aggiunto, superando la tradizionale dipendenza degli spettatori dalle reti terrestri fisse e mobili. Il nuovo prodotto incontra le aspettative crescenti dei consumatori di gestire e interagire con i contenuti e prepara la scena per il machine-to-machine e per per le applicazioni di automazione domestica.

Sulla strada dell’innovazione già segnata da Eutelsat per ampliare l’ambito di applicazione e la competitività dei servizi satellitari, lo “smart LNB” abiliterà i player broadcast a servire in modo più efficiente i loro clienti base, sia a diversificare il range e la natura delle applicazioni offerte, dal supporto diretto ai clienti, alla misura dell’auditel e una maggiore sicurezza”, ha dichiarato Jean-François Leprince-Ringuet, Direttore Commerciale Eutelsat. “Questa nuova tecnologia può essere a beneficio delle abitazioni connesse via satellite con limiti di connettività per il canale di ritorno, così come nei mercati maturi dove gli operatori delle piattaforme stanno cercando di costruire e sostenere una relazione più diretta con i propri abbonati di base.”

Totalmente compatibile con l’apparecchiatura satellitare già esistente per la linea consumer, lo “smart LNB” è basato sui principali standard in uso sul mercato (DVB-S2, IP…) e protocolli altamente efficienti sviluppati da Eutelsat per i canali di connessione combinato insieme con l’utilizzo ottimale dello spettro satellitare in bande di frequenze multiple (C, Ku, Ka).

In quanto strumento basato su IP, abiliterà la visione domestica dei contenuti su apparecchiature mobili (smartphones, tablets, laptops). Il modello ed i primi prototipi sono stati già testati sui satelliti Eutelsat e sono pronti per essere validati con gli operatori delle piattaforme e i partners. Eutelsat ha avviato il processo di industrializzazione con i primi produttori, con l’obiettivo di far adottare il nuovo prodotto a diversi produttori di hardware, così da diventare un pilastro dell’infrastruttura televisiva del futuro.

Eutelsat “smart LNB” sarà presentato nello stand Eutelsat (Hall 1, Stand 1.D59) all’interno dell’ IBC Forum, dal 13 al 17 settembre.

giovedì 1 agosto 2013

La batteria più grande d'Europa: 6 megawatt!






Entro 3 anni il Regno Unito vanterà una mega batteria da 6 megawatt.

Nel Regno Unito a breve sarà avviato il test pilota della batteria più grande d'Europa, che servirà per lo stoccaggio di energia e una migliore gestione della distribuzione sulla rete elettrica. In pratica l'obiettivo è di sfruttare al meglio l'energia rinnovabile generata dai sistemi solari ed eolici risolvendo il problema dei picchi giornalieri.

Bisogna ricordare infatti che i sistemi di energia rinnovabile forniscono potenza intermittente e soprattutto nelle ore di picco, ovvero durante il giorno. Il problema quindi è gestire al meglio l'energia prodotta negli altri orari.

Presso la sub-centrale di Leighton Buzzard, nel Bedfordshire, verranno testati più metodi di immagazzinamento che teoricamente ricordano i sistemi che oggi vengono utilizzati per i dispositivi portatili. Il progetto da 18,7 milioni di sterline vede il coinvolgimento del Governo, S&C Electric Europe, Samsung SDI e Younicos. Si parla di una super batteria da 6 megawatt di capacità basata su tecnologia al litio e manganese. In ogni caso i primi risultati si avranno non prima del 2016.

"Le più grandi sfide della (smart) grid che si sono manifestate con la decarbonizzazione del Regno Unito possono essere affrontate con le capacità dell'immagazzinamento energetico di rafforzare la rete", ha spiegato Andrew Jones, managing director di S&C Electric Europe. "Ma attualmente nel Regno Unito vi sono progetti di stoccaggio energetico limitati, che creano un vuoto di fiducia. Questi test in pratica promettono di mostrare i punti di forza e le limitazioni dello storage e dimostrare il suo potenziale come tecnologia chiave per la transizione all'energia a bassa emissione di carbonio".

Secondo una ricerca dell'Imperial College London questo tipo di batterie abbinate alle nuove tecnologie di ottimizzazione di rete potrebbero consentire al Regno Unito di risparmiare dal 2020 circa 3 miliardi di sterline all'anno. È evidente che il successo del trial potrebbe consentire anche l'apertura di un nuovo mercato: l'esportazione di mega-batterie di accumulo.