venerdì 16 novembre 2012

Emissioni elettromagnetiche più alte con la legge Monti

Il decreto sviluppo contiene una norma che consentirebbe l'innalzamento delle emissioni elettromagnetiche delle antenne TLC. Si punta al controllo sulla media delle 24 ore invece che gli attuali 6 minuti nei momenti di picco. Il senatore Vita ha proposto un emendamento per lasciare le cose come stanno.

Le emissioni elettromagnetiche delle antenne italiane saranno più alte, se dovesse essere approvata la nuova norma sui controlli prevista dall'articolo 14 del decreto sviluppo. A lanciare l'allarme il senatore Vincenzo Vita del PD che per l'occasione ha svelato un emendamento a favore dello status quo. Com'è risaputo la normativa italiana sull'elettrosmog è fra le più severe in Europa. Il motivo si deve sopratutto a un sistema di controllo emissioni che prevede test nei sei minuti di picco della giornata.

La nuova norma prevista dal Governo Monti, fortemente caldeggiata dagli operatori TLC, punta a una rilevazione media sulle 24 ore. In questo modo le emissioni potrebbero avvicinarsi al limite dei 6 volt al metro, mentre oggi per rientrare nella soglia bisogna stare sui 4 volt al metro.

Il dibattito sulle emissioni è aperto. Da una parte ci sono preoccupazioni per la salute dei cittadini, dall'altra una maggiore tolleranza sui limiti consentirebbe di ridurre i costi industriali razionalizzando il numero di antenne - sopratutto pensando all'avvento della 4G LTE.

"Gli operatori chiedono agli organi tecnici e politici di trovare una risposta veramente risolutiva e non un semplice palliativo. Ad esempio: una norma che tenga conto delle rilevazioni all'interno del palazzo e non all'esterno del palazzo sarebbe una modifica che porterebbe di fatto ad un innalzamento dei limiti di emissione elettromagnetica, facilitando il roll out dell'LTE. Ebbene, questo sarebbe un intervento che in ogni caso non sarebbe sufficiente a risolvere il problema", sosteneva quest'estate Dina Ravera, Chief Operating Officer di 3 Italia.

La norma attuale infatti prevede una soglia di 6 v/m "all'interno di edifici adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore giornaliere, e loro pertinenze esterne, che siano fruibili come ambienti abitativi quali balconi, terrazzi e cortili esclusi i lastrici solari [...] all'aperto nelle aree intensamente frequentate".

Urge un comitato scientifico composto da scienziati, medici ed esperti TLC riconosciuti a livello internazionale per dirimere la questione. Le associazioni dei consumatori e gli operatori mobili, secondo alcuni osservatori, potrebbero tranquillamente rimanere fuori dalla porta a questo giro, giusto per sgombrare il campo dalle estremizzazioni.