C’è un nuovo gruppo di hacker pronto a far tremare le agenzie governative, uffici federali, enti spaziali e quant’altro, tutte istituzioni importati che, si suppone, utilizzino sistemi informatici “a prova di hacker“. Questi attivisti anonimi si fanno chiamare “The Unknown” e la loro prima e finora unica impresa è destinata a farsi ricordare: sono riusciti a bucare i siti internet di dieci grandi organizzazioni da una parte all’altra del mondo, accedendo ad una serie di dati sensibili - nomi, account amministratori e password - poi pubblicati online su Mediafire.
Due delle dieci vittime, la NASA e l’Agenzia Spaziale Europea (ESA), in queste ore hanno confermato la breccia e precisato che “nessuna informazione sensibile è stata compromessa“. Gli altri - tra quelli dichiarati dal gruppo ci sono Renault, Air Force USA, Ministero della Difesa francese, la Difesa statunitense e quella del Bahrain - hanno preferito non commentare pubblicamente l’intrusione. Ma, almeno secondo The Unknowns, tutte le vulnerabilità scoperte sono già state sistemate. Ed era proprio presto lo scopo ultimo dell’attacco:
Questi siti internet sono importanti, capiamo di aver danneggiato le vittime e ne siamo dispiaciuti - invieremo loro via mail tutte le informazioni di cui hanno bisogno per comprendere gli attacchi che abbiamo effettuato. Pensiamo comunque di averle aiutate perché adesso sanno che la loro sicurezza è debole e che deve essere sistemata. Volevamo solo guadagnarci la fiducia ed ora molte persone ci contattano chiedendoci di controllare la sicurezza dei loro siti internet ed è proprio quello che vogliamo fare. Non vogliamo danneggiare nessuno, non cerchiamo la rivoluzione e non vogliamo il caos. Vogliamo solo aiutare le persone a proteggersi. I siti internet non sono sicuri, la gente non è al sicuro, i computer non sono al sicuro, nulla lo è. E noi siamo qui per aiutare, senza chiedere nulla in cambio.