domenica 15 luglio 2012

Aggiornamenti Sat 15/07/2012

venerdì 13 luglio 2012

Aggiornamenti Sat 13/07/2012

giovedì 12 luglio 2012

Frequenze tv: rilasciati i diritti d'uso definitivi per i mux nazionali






Il Ministero dello Sviluppo Economico sta inviando in queste ore agli operatori di rete televisivi nazionali e locali i provvedimenti relativi all’assegnazione dei diritti d'uso definitivi delle frequenze televisive.

Tale procedura - normata dalla legge 220/10 e dal dl n. 34/11 - prevede l’obbligo di trasformare i titoli provvisori (rilasciati a livello regionale dal 2008 al 2012) in definitivi entro il 30 giugno 2012, in coincidenza con il passaggio al digitale su tutto il territorio nazionale.

Alle emittenti nazionali sono state rilasciate complessivamente 19 frequenze (16 in DVBT: 4 a Rai, 4 a Mediaset, 3 a Telecom Italia Media e 5 ad altri soggetti; 3 in DVBH) coerentemente alla pianificazione concordata in sede comunitaria e attuata con la delibera Agcom 181/09 Cons. A questa prima tranche si aggiungeranno altre 6 frequenze, che saranno assegnate secondo la gara a offerta economica recentemente stabilita dal Governo.

La durata prevista dei diritti d’uso, analogamente a quanto previsto da altri settori delle TLC, è di 20 anni, così come consentito dal Codice delle Comunicazioni Elettroniche e dal regolamento Agcom 353/11/CONS, secondo cui il periodo di rilascio dev'essere adeguato per consentire l'ammortamento degli investimenti necessari per la valorizzazione delle infrastrutture che operano su tali frequenze.

Lo Stato potrà comunque apporre limitazioni, condizioni e obblighi sulle frequenze date in uso, anche in seguito a disposizioni comunitarie che dovessero essere emanate in materia, a deliberazioni adottate dall’Autorità nonché ad atti e provvedimenti emanati dal Mise. Per tale ragione, nello stesso provvedimento è previsto che il diritto d’uso possa esercitarsi su frequenze diverse da quelle assegnate, che consentano un'eguale capacità trasmissiva.

Il rilascio dei diritti d'uso è pienamente in linea con quanto delineato dal decreto legge n. 16/12 convertito in legge n. 44/2012 che prevede che l’Autorità ed il Ministero adottino ogni azione utile a garantire la concorrenza, l’uso efficiente e la valorizzazione economica dello spettro radio, in conformità alla politica di gestione stabilita dall’Unione europea e agli obiettivi dell’agenda digitale comunitaria e nazionale, anche attraverso la promozione degli studi e delle sperimentazioni di cui alla risoluzione 6/8Wrc 2012 e il puntuale adeguamento alle possibilità consentite dalla disciplina internazionale dello spettro radio, nonché a favorire la diffusione degli standard televisivi MPEG-4 e DVB-T2.

Con l'assegnazione dei diritti d'uso e il completamento, avvenuti negli scorsi giorni, della transizione alla tv digitale, prosegue il processo di razionalizzazione ed efficientamento dello spettro italiano previsto dalla normativa vigente. In questo modo l'assetto frequenziale potrà assumere un assetto più stabile e fortemente predisposto alle future innovazioni tecnologiche, che consentiranno al mercato televisivo di consolidarsi e svilupparsi ulteriormente.

In diretta, via satellite...: 50 anni fa la prima trasmissione transoceanica





Ricorre l'11 luglio il lancio di un satellite, il primo per comunicazioni e non militare, che rese il mondo più piccolo: il Telstar 1, creato da società statunitensi (AT&T, Bell Labs, NASA), francesi (ufficio poste e telegrafi) e britanniche (the British General Post Office), primo apparecchio che permise la trasmissione in diretta di immagini in movimento attraverso l'Atlantico, la cui importanza viene paragonata a quella dello Sputnik.

Aveva la forma di una sfera sfaccettata, con un diametro di 86 centimetri e un peso di 77 kg. Nei suoi pochi mesi di sperimentazione (visse dall'11 luglio al 6 novembre) permise la trasmissione di 47 programmi televisivi fra cui 5 a colori, anche se duravano poco perché il satellite era visibile in cielo per circa venti minuti, vincendo l'anno seguente un Golden Globe per la miglior copertura internazionale d'informazione, attribuito solo in quella unica circostanza. E attraverso il satellite passarono per la prima volta anche i segnali telefonici.

La prima emissione, non pubblica, avvenne l'11 luglio del 1962 dal Maine alla Francia. 50 anni dopo i satelliti continuano prioritariamente a permetterci di comunicare e, ad esempio, negli ultimi anni, di videogiocare con altre persone contemporaneamente connesse.

mercoledì 11 luglio 2012

TivùSat: superato il traguardo di oltre 1,5 milioni di smart card attive



Nei primi giorni del mese di luglio, in contemporanea al completamento dello switch-off in Italia realizzato con il passaggio al digitale terrestre dell’ultima regione, la Sicilia, TivùSat ha superato il traguardo del milione e mezzo di smart card attive (1.524.285 al 3 luglio).

L’incidenza del numero di famiglie TivùSat (1.296.626) sul numero di famiglie italiane, su base regionale, varia dal 2% all’11%.

Inoltre, l'88% degli utenti TivùSat considera il servizio offerto un'esperienza positiva e di questi 1 su 4 ritiene la piattaforma superiore alle aspettative.

Nelle ultime settimane si è registrato un forte incremento delle attivazioni che hanno superato il picco di 3.000 smart card giornaliere. Oggi, il 5,2% delle famiglie italiane ha scelto TivùSat. Ad un anno dal raggiungimento del primo milione di carte attive (luglio 2011), l’anno in corso si consolida con un tasso di crescita molto più alto rispetto alle previsioni.

Sulla piattaforma sono oggi visibili 61 canali televisivi e sono presenti 43 canali radiofonici.

TivùSat, lanciata il 31 luglio 2009, è la prima piattaforma satellitare gratuita italiana per la Tv digitale satellitare costituita da Tivù srl, società partecipata da Rai, Mediaset, Telecom Italia Media, FRT e Aeranti-Corallo.

Accedere a TivùSat è semplice e non richiede alcun tipo di abbonamento. Sono sufficienti un dispositivo certificato TivùSat, una parabola satellitare orientata su Eutelsat 13° Est e la smart card inclusa nella confezione del decoder o della CAM.

Nelle zone d’ombra i telespettatori possono contare sul segnale satellitare di TivùSat che è la risposta a tutti i problemi tecnici, poiché è complementare al digitale terrestre. Con essa, infatti, la televisione gratuita arriva in quelle aree orograficamente più difficili, offrendo a tutti una ulteriore possibilità di scelta.

TivùSat è strumento di una cooperazione tecnica volta a favorire la competizione e il buon funzionamento del mercato. Ha messo i propri servizi a disposizione di chiunque voglia acquisirli ed ha così creato le condizioni affinché i broadcaster impegnati nella televisione gratuita possano anche sul satellite competere per gli ascolti e ricercare il consenso dei telespettatori.

Ma Tivù è una società in pieno fermento, che guarda al futuro e che quindi va già oltre il digitale terrestre, per puntare dritto alla connected tv da offrire a tutti i broadcaster, in un’ottica di “distretto dell’audiovisivo italiano” per sostenerli di fronte alla sfida dei grandi player tecnologici globali nel contesto della convergenza tra televisore e banda larga.

Il mercato audiovisivo sta rapidamente mutando. Non è più caratterizzato solo dai broadcaster, ma stiamo assistendo alla rapida avanzata dei cosiddetti OTT (over the top),  che, come ha recentemente detto Alberto Sigismondi, Consigliere Delegato di Tivù srl, al convegno di ISIMM sulla over the top Tv, hanno robuste “spalle finanziarie” rispetto ai broadcaster nazionali e operano su mercati internazionali.

Un obiettivo ambizioso, quindi, che è quello di creare un punto di accesso unico per il sistema tv italiano sulla OTT Tv.

I grossi produttori di televisori hanno trovato il loro standard ed è con loro che finora i broadcaster italiani devono trattare per far comparire le loro app nella schermata di accesso ai servizi OTT.

“Definire uno standard unico per l’Italia – ha sottolineato Balestrieri - avrebbe un doppio vantaggio: intanto abbattere i costi per gli editori nell’accesso alle tecnologie necessarie. In secondo luogo, si potrebbe ipotizzare che a trattare con i produttori di terminali tutti assieme e non più separatamente si possono ottenere condizioni migliori”.

Tivù ha già un accordo con l’americana Intertrust per utilizzare il suo DRM Marlin come sistema di gestione dei diritti dei contenuti.

Il test finirà a dicembre. Tecnicamente tutto potrebbe essere pronto per essere presenti sulle tv connesse che saranno vendute per il Natale 2013 e in vista dei mondiali di calcio 2014, tradizionalmente un’occasione di forte ricambio nel parco tv delle famiglie.