sabato 28 dicembre 2013

Due tablet di Nazareth da ASUS e LG

E’ natale. Probabilmente ve ne state lì con la pancia gonfia e lo smartphone in mano, o forse come me avete saltato il pranzo perché ieri sera ci siete andati pesanti con i brindisi di mezzanotte. In entrambi i casi, riprendetevi per 5 minuti e trovate il tempo di leggere le due indiscrezioni del giorno: riguardano prodotti che vedremo probabilmente al CES 2014 e trattano il tema ibridi 2-in-1. Pronti? HIC!

ASUS TD300LA (Intel Haswell)

Quel che sembra l’ennesimo dispositivo 2-in-1 di ASUS, è apparso tra i risultati del benchmark GFX Bench. TD300LA sarà un nuovo modello della linea Transformer Book, ma visto il processore di classe Haswell indicato tra le specifiche (Core i3-4020Y o Core i7-4610Y) e l’indicazione sul doppio sistema operativo Android + Windows 8, possiamo vederlo con un prodotto di fascia superiore a T100TA. C’è però motivo di credere che sia un modello economico, non un top-di-gamma: una delle caratteristiche scovate online riguarda uno schermo da 1366 x 768 pixel, risoluzione bassa per un Ultrabook e potenzialmente adatta anche per un 10 pollici. ASUS TD300LA potrebbe essere un ibrido 2-in-1 da 11.6 pollici, più potente dei modelli Bay Trail ma non così pregiato da rientrare tra i prodotti premium. Vedremo. Un Transformer Book, meno tablet e più ultraportatile e con doppio sistema operativo (almeno in alcune delle sue configurazioni) manca nella linea ASUS.

LG 11T (Intel Bay Trail)

Qui si parla di Intel Bay Trail. Dal database del sito di import/export indiano zauba.com, arrivano informazioni su un prototipo chiamato LG 11T. Questo prodotto, identificato come “laptop/tablet pc” è presente in due configurazioni, una con Atom Z3470 e l’altra con Atom Z3770. Potrebbe essere il primo Bay Trail di LG, un ibrido 2-in-1 o un slider da 11 pollici (11T). Difficile capire se l’indicazione laptop sta ad indicare una tastiera separata o un vero telaio convertibile, così come è impossibile sapere se avremo veramente una presentazione al CES 2014 o se le informazioni di zauba.com (risalenti a fine novembre - via mobilegeeks) si riferiscono ad un prototipo ormai abbandonato o incompleto. Non è la giornata giusta per pensarci troppo; ci torneremo quando saranno online altri

sabato 21 dicembre 2013

I canali Rai HD arrivano su TivùSat grazie a un accordo con SES Astra

SES annuncia un accordo con RAI – Radio Televisione Italiana – per la trasmissione di un bouquet HD di 4 canali dalla posizione orbitale 19.2°E di SES.

Le principali reti RAI saranno visibili, criptate e gratuite, su tutto il territorio nazionale attraverso la piattaforma Tivùsat, in modalità Dual-LNB.

“La trasmissione dei canali RAI dalla posizione orbitale 19.2°E segna l’inizio di una nuova era per il settore televisivo in Italia. Questo accordo conferma il corretto allineamento della nostra strategia alle esigenze dei broadcaster italiani e consente un’espansione del mercato, attesa da tempo, con una offerta basata sulla qualità” – ha dichiarato Pietro Guerrieri, Direttore Generale di SES ASTRA Italia – “L’impegno di SES in Italia, fin dall’apertura della filiale romana del gruppo, è sempre andato in questa direzione. Siamo molto onorati di poter aggiungere i prestigiosi contenuti dei canali televisivi RAI al nostro ricco neighborhood di canali internazionali, trasmessi dalla posizione “faro” per l’Europa a 19.2°E. Questo importante risultato è stato raggiunto, senza alcun dubbio, grazie all’eccellente affidabilità dei nostri satelliti e delle infrastrutture di terra implementate per la diffusione dei canali del bouquet HD di Rai”.

“Dai nostri satelliti Astra a 19.2°E – vengono già trasmessi più di 850 canali TV, di cui oltre 150 in HD” – ha dichiarato Ferdinand Kayser, Chief Commercial Officer di SES – “Siamo estremamente soddisfatti del risultato ottenuto in Italia e siamo onorati della fiducia che RAI ripone nelle capacità di SES per l’espansione della propria offerta HD in Italia. Confermiamo il forte impegno di Ses nei prossimi anni per lo sviluppo del mercato italiano”.

martedì 17 dicembre 2013

Come ricevere Italia 2 e le frequenze



Attualmente Italia 2 è trasmesso sulla frequenza UHF 36 e dovrebbe essere automaticamente memorizzato sulla numerazione LCN 35 solo nel caso sia attivata la numerazione LCN sul nostro tv o decoder.

Se nonostante questo sul numero 35 non trovate Italia 2, il consiglio è di verificare se sono stati, invece, sintonizzati alcuni degli altri canali irradiato dallo stesso Multiplex come QVC, Mediaset Extra, TOP Crime.

In tal caso scorrendo la lista dei canali sicuramente troverete anche Italia 2.

Se, invece, non trovate nessuno di questi canali significa che non riuscite a sintonizzare il MUX 2 Mediaset dove è presente Italia 2.

I motivi della difficoltà di sintonizzazione del MUX Mediaset 2 sulla frequenza 36 UHF in alcune zone sono due:

1) questa frequenza veniva utilizzata in passato per collegare i videoregistratori alla tv utilizzando il normale cavo di antenna (non scart). Per evitare interferenze nella visione dei programmi del videoregistratore veniva applicato un filtro agli impianti di antenna che oscura i canali trasmessi sulla frequenza 36 UHF. E’ necessario, quindi eliminare questo filtro.

2) In particolare in Lombardia molti impianti dispongono di un’antenna rivolta verso Valcava, monte dove viene trasmessa la frequenza di TOP Crime e un’antenna rivolta verso Monte Penice, dove vengono trasmessi i canali Rai. Lo stesso accade comunque anche in altre zone d’Italia in quanto il MUX 2 Mediaset a differenza degli altri trasmette sulla banda IV.

In questo caso per risolvere il problema sarebbe necessario installare un filtro miscelatore per fare in modo che il canale 36 UHF riesca a entrare nella centralina.

Ricapitolando:

- Prova a risintonizzare il decoder;
- Controlla se è presente il MUX 2 di Mediaset nella tua zona, da qui;
- Effettua una ricerca manuale della frequenza
- Regola l’impianto d’antenna per la postazione trasmissiva di Mediaset 2

martedì 10 dicembre 2013

I Tre Moschettieri stasera su Rai 1 e su Rai HD in formato 3D

Film d’avventura su Rai 1, martedì 10 dicembre in prima serata e in prima visione TV, con I tre Moschettieri, pellicola del 2011 per la regia di Paul W.S. Anderson, con Logan Lerman/D'Artagnan. Il Film sul canale 501 [RAI HD] del digitale terrestre sarà proposto in 3D

sabato 7 dicembre 2013

Datagate, NSA traccia i cellulari


Nuovi documenti divulgati da Snowden: l'intelligence statunitense accumulerebbe dati geolocalizzati per poter ricostruire spostamenti e comportamenti delle potenziali minacce alla sicurezza nazionale.

Nuovi documenti ribollono nel calderone del Datagate, sempre divulgati dall'ex agente Edward Snowden: sono stati pubblicati dal Washington Post e rivelano come la National Security Agency abbia seguito centinaia di milioni di ignari utenti attraverso i loro dispositivi mobile.

Mentre le Nazioni Unite hanno deciso di aprire un'investigazione conseguente alle rivelazione di Edward Snowden, per cui è stato incaricato l'ispettore dell'ONU Ben Emmerson, l'ultima rivelazione dell'ex spia Edward Snowden fa luce su un'altra impressionante operazione dell'agenzia, che ha raccolto dati geolocalizzati per creare un enorme database con il quale sarebbe possibile ricostruire gli spostamenti, le interconnessioni e gli schemi di comportamento di miliardi di persone.

Secondo quanto si legge, infatti, l'NSA avrebbe immagazzinato ogni giorno 5 milioni di record utili al tracciamento, per un archivio da 27 TB.

L'NSA ha in parte confermato la notizia, riferendo attraverso un dirigente con il permesso di rilasciare dichiarazioni, che l'agenzia "ha ottenuto vaste quantità di dati" geolocalizzati in tutto il mondo, inserendosi nel network mobile: ha altresì detto che si tratta di un'operazione assolutamente legale e giustificata dalla lotta al terrorismo, essendo i dati così raccolti impiegati esclusivamente per questo scopo.

Nell'intercettazione dei dispositivi, l'NSA ha impiegato strumenti di analisi conosciuti con il nome di CO-TRAVELER e 10 dispositivi per l'identificazione dei segnali chiamati "sigads", e - secondo quanto riferisce uno dei suoi ufficiali, Robert Litt - "non ci sono elementi per cui si possa ritenere che l'agenzia abbia intercettato volontariamente cellulari nel territorio degli Stati Uniti". D'altra parte, l'agenzia non nega che l'operazione potrebbe riguardare "accidentalmente" cittadini americani all'estero per lavoro o per vacanza.

Anche per questo l'associazione attivista American Civil Liberties Union si è detta esterrefatta della portata del programma la cui adozione è rimasta segreta e senza la benché minima possibilità di un dibattito pubblico preliminare.

Con un tempismo ottimale, peraltro, Microsoft è nuovamente intervenuta sulla vicenda e, oltre a definire il comportamento dell'NSA "un terremoto per la tecnologia", ha dato una veste ufficiale ai recenti annunci dell'introduzione di un sistema di cifratura delle comunicazioni dei propri utenti: Redmond ha in programma, da un lato di rendere più trasparente le proprie scelte a proposito del codice dei suoi programmi (così da assicurare ai consumatori l'assenza di eventuali backdoor), dall'altro di introdurre protezioni basate sulla crittografia a protezione delle comunicazioni scambiate sui propri servizi.

Il dibattito negli Stati Uniti, peraltro, assume toni particolari anche perché il Presidente Barack Obama ha di nuovo dichiarato di essere sottoposto, per ragioni di sicurezza, a delle limitazioni per quanto riguarda le tecnologie che può utilizzare per le comunicazioni. Gli è proibito l'iPhone, mentre può sempre approfittare del BlackBerry modificato per le sue esigenze. Se l'azienda canadese vanta più certificazioni di sicurezza rispetto agli altri fornitori, non sembra esente dalle intrusioni delle agenzie spionistiche. Insomma, a difendere i cittadini americani dalle intercettazioni non basterebbe il quarto emendamento, come non basterebbero i servizi segreti a garantire la sicurezza dello stesso Presidente degli Stati Uniti.

martedì 26 novembre 2013

Internet, Caio: il traffico dati sta per saturare la rete Telecom



Arriva un momento in cui la crescita del traffico dati sulla rete arriva al collo di bottiglia, è il momento in cui non bastano più gli aggiustamenti e gli investimenti marginali ma bisogna intervenire nel cuore dell’architettura. Il rischio è arrivare al momento in cui la rete non regge quando è troppo tardi».

Lo afferma in un’intervista all’inserto di Repubblica Affari & Finanza, Francesco Caio, neo commissario per l’Agenda Digitale, scelto dal premier Enrico Letta per redigere un rapporto sullo stato degli investimenti sulla rete di comunicazione del Paese, e per valutare se i gestori saranno in grado di rispettare gli impegni presi sulla banda larga in sede europea.

«E’ una missione di verifica. – afferma Caio – Nell’ambito dell’Agenda Digitale europea è stata ribadita non solo l’implementazione delle applicazioni di e-government ma anche la diffusione della banda larga e ultralarga in vista degli obiettivi di Europa 2020: raggiungere la totalità della popolazione con almeno 30 megabit al secondo e almeno il 50% della popolazione con 100 megabit».

«Abbiamo deciso di creare un piccolo team di esperti, e ho suggerito Gerard Pogorel e Scott Marcus che hanno la caratura tecnologica e l’esperienza internazionale ed europea nel settore. Insieme valuteremo i piani di investimento dei gestori e faremo riferimento a dati e competenze del ministero per lo Sviluppo Economico/Comunicazioni, dell’Agcom e della Fondazione Ugo Bordoni, che già in parte hanno svolto questo lavoro».

Quali sono i rimedi per la rete italiana? – chiede Marco Panara di Repubblica – «In Europa siamo arrivati ad un livello di traffico che richiede un ampliamento della copertura con fibra avvicinandola alla casa dei clienti portandola fino agli armadi stradali».

Parlando della rete Telecom, Caio spiega che «al momento quello che dobbiamo fare è verificare la congruità dei piani di investimento rispetto agli obiettivi europei. Se troveremo che ci sono dei gap tra i piani e gli obiettivi si valuterà. Quello che vediamo tuttavia è che nel mondo la rete di accesso ha spesso caratteristiche da monopolio naturale; le duplicazioni ci sono dove c’è la tv via cavo e in qualche situazione locale ad altissima densità di popolazione».

«L’evoluzione della rete è parte integrante dell’Agenda Digitale, che riguarda la digitalizzazione delle Amministrazioni ma anche la capacità dei cittadini e delle imprese di accedervi e quindi la diffusione e la qualità della rete», conclude Caio.

martedì 19 novembre 2013

Il nostro cellulare anche quando è spento continua a spiarci






In 24 ore, il nostro cellulare invia qualcosa come 350 mila richieste a 315 server, molte a nostra insaputa e anche quando è inattivo.

Li portiamo con noi ovunque, non ce ne separiamo neanche quando dormiamo, sono spesso e volentieri il terzo incomodo anche durante una cena romantica: sono i nostri cellulari, i quali però non sembra ci ripaghino degnamente di tanta affezione.

Lo dimostra uno studio di Channel 4 News, secondo cui nell'arco di 24 ore, il nostro beneamato dispositivo invia qualcosa come 350 mila richieste a 315 server, molte a nostra insaputa e anche quando è inattivo.

Alcuni di questi messaggi hanno la loro utilità - servono, ad esempio, ad aggiornare le funzioni e le app del telefonino - ma molti altri, quelli che comunicano la nostra posizione o l'identificativo del telefono, altro non fanno che renderci bersaglio delle nuove e sempre più subdole forme di pubblicità mirata.

Per verificare quelli che per molti sono dei semplici sospetti, Channel 4 News ha lanciato il progetto Data Baby, creando una finta identità virtuale e monitorando 'la vita segreta' del cellulare grazie a un dispositivo creato appositamente dalla società MWR Infosecurity. Come parte dell'esperimento sono state scaricate 30 app tra le più popolari di Android - da WhatsApp a Candy Crush Saga, da Google Translate a Skype.

In 24 ore, il telefonino di Data Baby ha inviato oltre 144 mila 'pacchetti' di informazioni: alcuni di questi contenevano immagini e testi da pagine web, altri l'esatta posizione del dispositivo, inviata a società pubblicitarie negli Usa e in Ucraina, come zigi.com e mopub.com.

L'identificativo del cellulare è stato inviato, sempre nell'arco di 24 ore, una dozzina di volte, anche in momenti in cui il cellulare era inattivo e, soprattutto, all'insaputa del proprietario utilizzando la connessione internet.

Gli inserzionisti utilizzano queste informazioni, insieme ai dettagli del modello di telefonino e del browser usato, per inviare agli utenti pubblicità mirate.

Rob Miller di MWR ha sottolineato come "quando si usa Facebook, ovviamente, i dati inviati saranno le foto e le info visualizzate, ma anche le informazioni sulla posizione e l'IMEI del cellulare".

Il flusso dei dati è attivo anche quando il cellulare non lo è: Channel 4 News ha potuto constatare che in 45 minuti in cui il dispositivo era spento, sono stati inviati 35 mila pacchetti.

"La cosa interessante e che potrebbe sorprendere molti è che il cellulare è sempre attivo e così anche le applicazioni, che continuano a comunicare anche quando il dispositivo non è in uso", ha aggiunto Miller.

giovedì 14 novembre 2013

Il GPS è sul parabrezza dell'auto


Al momento è disponibile solo la versione del software disponibile con i dispositivi Apple; la versione per Android arriverà a febbraio del prossimo anno. L'App, attraverso iPhone e iPad, proietta sul parabrezza i dati necessari alla guida: velocità del veicolo, geolocalizzazione, con il GPS integrato nel dispositivo, lo sviluppo del percorso stradale, lo spazio che separa dai cambi di direzione. Le curve più pericolose sono segnalate con il cololre rosso.

HudWay non ha bisogno di un vetro particolare ed è gratuita se si accetta la pubblicità. La versione priva di spot è tariffata a 99 centesimi. È scaricabile da iTunes.

Una volta inseriti gli elementi utili alla determinazione dell'itinerario, basta collocare il dispositivo sul cruscotto, meglio se su una superficie d'appoggio non sdrucciolevole, per vederlo sul parabrezza. Non serve un proiettore.

L'App è idonea a situazioni di guida notturna, di oscurità o di scarsa visibilità, di forti intemperie e nebbia. In pieno giorno la visione delle immagini è difficoltosa.

domenica 10 novembre 2013

Rai e Valle d’Aosta per sperimentazione tv 3D, 4K e app multiscreen


Il Direttore Generale della Rai, Luigi Gubitosi, ed il Presidente della Regione Autonoma Valle d’Aosta, Augusto Rollandin, hanno siglato mercoledì 6 novembre un accordo per la sperimentazione tecnologica di sistemi di ripresa 3D e 4K e di applicazioni multischermo per cittadini e piccole medie imprese.

Nell’ambito di questo Accordo, attraverso la Direzione Strategie Tecnologiche, potranno essere realizzate produzioni audiovisive con formati innovativi (3D, 4k e audio multicanale) sulle eccellenze artistiche ed ambientali della Valle d’Aosta da utilizzare per la promozione turistica del territorio.

Inoltre si potranno sviluppare applicazioni multimediali di realtà aumentata ed interattività per fornire informazioni geografiche, storiche, culturali ed enogastronomiche. L’accordo consentirà di sperimentare nuove tecnologie di diffusione quali il DVB-T2 anche nella versione “lite” adatta alla ricezione in mobilità.

Potranno avviarsi anche sperimentazioni di servizi innovativi su piattaforma DAB+ ed essere definiti servizi interattivi multilingua a vantaggio delle minoranze etniche e linguistiche e delle tradizioni popolari valdostane. Con l’obiettivo della valorizzazione della piccola media impresa del territorio, potranno essere individuati servizi fruibili sulle varie piattaforme di comunicazione rivolti al cittadino, alle imprese ed alla Pubblica Amministrazione nell’ambito, tra l’altro, della Sanità, dell’ Infomobilità e della Sicurezza.

mercoledì 6 novembre 2013

Samsung W2014, primo e costosissimo Flip Phone con Snapdragon 800


o scopo di realizzare uno smartphone del genere è senz’altro quello di stupire. Samsung ha infatti appena mostrato un nuovo dispositivo con nome in codice W2014, che vedete in foto, e lo ha dotato di un comparto hardware da primo della classe nonostante si tratti di un dispositivo con design a conchiglia (flip phone), design che inizialmente si potrebbe associare ad un device non top di gamma.

Sul Samsung SCH-W2014 è installata una CPU Snapdragon 800 quad-core da 2,3 GHz, 2 GB di RAM, fotocamera posteriore da 13 megapixel, fotocamera anteriore da 2 megapixel, memoria interna da 32 GB, slot per microSD, slot dual SIM, display da 3,7 pollici Super AMOLED con risoluzione 800 x 480 pixel, batteria removibile da 1.900 mAh ed Android 4.3 Jelly Bean.

Il suo peso è di 173,5 grammi e gli ha conferito il titolo di dispositivo più leggero all’evento “Heart Of The World” tenutosi la scorsa notte a Nanjing, in Cina. Il prezzo? Sicuramente non abbordabile per molti, dato che si parla di ben 1.640 dollari (circa 1.200 euro), il che lo porta ad essere presente nella categoria degli smartphone di lusso.

giovedì 31 ottobre 2013

Frequenze tv, il Governo prende tempo sull'asta

Antonio Catricalà, viceministro del Mise con delega alle Tlc: “Non c’è fretta per fare l’asta perché non so se sia il momento migliore”. Crisi economica e scarso interesse per la gara, che con l’esclusione delle tv nazionali rischierebbe di andare desert.

Il Governo prende tempo sull’asta frequenze tv (ex beauty contest) e rimanda la gara, che prima dell’estate era stata fissata per l’inizio del 2014. “Non è il momento, non c’è fretta” ha detto Antonio Catricalà, viceministro delle Telecomunicazioni, aggiungendo che "Siamo in commissione europea e abbiamo mandato il bando (lo scorso mese di giungo ndr) – ha detto - ora aspettiamo che si esprimano in due diverse direzioni, su concorrenza e comunicazione, ma non c'è tutta questa fretta per fare l'asta perché non so se sia il momento migliore per vendere frequenze che valgono molto, mentre i soldi scarseggiano".

Gli schemi di bando e il disciplinare di gara, in base al regolamento dell’Agcom, sono stati inviati l'11 giugno scorso dall’Italia ai competenti Commissari Ue - Joaquin Almunia per la Concorrenza e Neelie Kroes per la Digital Agenda.

Secondo quanto riferisce la Commissione Europea, la competenza sul disciplinare di gara è soltanto del commissario Almunia. La Commissione ha sempre ripetuto che la gara deve essere equa in termini di concorrenza, consentendo ai new comers di entrare nel mercato del digitale terrestre. Dalla gara sono state escluse Rai, Mediaset e Ti Media. Ammessa alla gara, invece, Sky anche se limitatamente ad un solo Mux. Il disciplinare di gara ha già fatto suo il diktat di Bruxelles.

Ma al di là di questo, la decisione di “congelare” l’asta potrebbe dipendere in primo luogo proprio dal fatto che la gara esclude a priori le emittenti nazionali. Un’asta in questo momento rischia di suscitare scarso interesse negli operatori. In altre parole, l’asta rischierebbe in questo momento di andare deserta, visto che, secondo voci che girano nel settore, “in giro ci sono mux mezzi vuoti e non ci sono soldi da spendere”. Oltre tutto, le frequenze messe all’asta “non sarebbero di qualità eccelsa”.

All’asta andranno frequenze per tre reti televisive digitali terrestri nazionali, il diritto d’uso è ventennale. "Per rispondere all’obiettivo di garantire un maggior grado di concorrenza e pluralismo nella diffusione dei contenuti, come richiesto anche dalla Commissione europea, il provvedimento consente di concorrere per tutti e tre i lotti (L1, L2, L3) ai soli nuovi entranti o piccoli operatori (cioè che detengono un solo multiplex) e per due lotti agli operatori già in possesso di due multiplex – si legge in una nota dell’Agcom - limita ad un solo multiplex la partecipazione degli operatori integrati, attivi su altre piattaforme con una quota di mercato superiore al 50% della tv a pagamento (Sky può partecipare per l'assegnazione di un solo multiplex ndr); esclude dalla partecipazione alla gara gli operatori che detengono tre o più multiplex (Rai, Mediaset e TI Media ndr)".

mercoledì 23 ottobre 2013

3 sistemi operativi per 1 solo tablet!

PengPod, azienda della Florida, ci riprova. In passato non era andata proprio bene. Oggi siamo di fronte ad un sistema completamente aperto, personalizzabile ed espandibile. PengPod 1040, 635 grammi di peso, monta un processore ARM Cortex-A7 quad core da 1GHz, schermo da 9,7 pollici IPS con risoluzione 2048x1536, come il blasonato Retina di Cupertino, ha RAM da 2GB e 16GB di memoria Flash ampliabili mediante Micro SD. Ci sono anche wi-fi e bluetooth. Dispone di una batteria da 7.000 mAH.

In fase d'avvio l'utente può scegliere tra 3 diversi sistemi operativi: Android 4.1 Jelly Bean, Linaro 13.04, Ubuntu Touch.

Negli Stati Uniti il dispositivo è collocato al prezzo di 249 dollari, circa 180 euro. In Italia sarà tariffato a 294 dollari, 217 euro.

PengPod cerca di racimolare i quattrini determinanti per la produzione attraverso il sito di crowdfunding Indiegogo. Ad oggi i risultati sono lontani dagli obiettivi prefissati. Solo in 239 hanno finanziato l'iniziativa. Certamente si tratta di un tablet per un'utenza esperta, considerando che la massa è poco avvezza a Linux e all'open source.

giovedì 17 ottobre 2013

Addio Bancomat: il prelievo si farà…con lo smartphone!

Durante la conferenza Money2020, la società FIS ha presentato la sua idea: sostituire la carta di credito o debito con lo smartphone. Sarà un’idea vincente?

Ecco come funziona: Attraverso l’utilizzo di un’apposita App sul telefono, sarà possibile effettuare un ordine per prelevare contanti (fino a 24 ore prima) oppure consultare i movimenti e le informazioni. A quel punto, l’App genererà un codice QR monouso e temporizzato che permetterà di autenticarci allo sportello.

Si tratta di un vero e proprio “controllo a distanza per il bancomat “, che faciliterà le nostre operazioni, visto che in un attimo potremo indicare la quantità di denaro che desideriamo prelevare e riceverla in pochi secondi da un bancomat: il tutto senza utilizzare alcuna carta elettronica ed azzerando il rischio di clonazione della carta (cosa che ultimamente capita spesso).

Mary Monahan, di Javelin Strategy & Research ha analizzato i tempi delle transazioni ATM ed ha notato che, utilizzando la tecnologia FIS, in meno di nove secondi porteremo a termine la nostra operazione; un notevole risparmio di tempo rispetto ai 30 o 40 secondi per un tradizionale prelievo ATM.

Alcune banche, come la Wintrust in Illinois, la BMO Harris a Chicago e National City di Los Angeles stanno già sperimentando il servizio e stanno studiando il piano per lanciarlo in tutti i loro bancomat entro la fine del 2014.

mercoledì 9 ottobre 2013

Mediaset Infinity contro Sky River: lo streaming più atteso

Tra Natale e la prossima primavera Mediaset e Sky si contenderanno il mercato della TV digitale in streaming.

Mediaset e Sky, entro sei mesi al massimo, si contenderanno il nuovo mercato della TV digitale per tablet, Smart TV, console, smartphone e PC. Dimentichiamoci il digitale terrestre e il satellite per un momento: si parla di contenuti in pay per view o in micro abbonamento veicolati in streaming attraverso la rete Internet. Basterà disporre di una connessione decente.

Mediaset Infinity sarà protagonista di una campagna pubblicitaria natalizia senza precedenti: per altro è certo il coinvolgimento dell'agenzia pubblicitaria Leo Burnett. Infinity è avvolto ancora da mistero, ma vi sono almeno alcune certezze. La prima è che si tratta di un servizio di video on demand a pagamento sganciato dall'offerta Mediaset Premium.

Il catalogo sarà di 5000 film e serie TV, fra cui anche blockbuster appena usciti dalla programmazione delle sale. Per quanto riguarda gli abbonamenti o la pay per view non ci saranno vincoli temporali. Probabile quindi una declinazione di offerte su base mensile o per singolo prodotto. Confermata invece la compatibilità con PC, smartphone, tablet e Xbox.

Sul fronte Sky, Tom's Hardware ha avuto conferma del fatto che la nuova piattaforma codificata come River sarà pronta per la primavera 2014. Se da una parte Mediaset sembra giocare d'anticipo, dall'altra Sky Italia può avvantaggiarsi dell'esperienza inglese.

Nel Regno Unito da luglio 2012 è attivo Now TV di BSkyB (Sky), un servizio di Internet TV che offre film e sport in qualità standard. Il pass giornaliero sportivo da 9,99 sterline consente di accedere per 24 ore a 6 canali Sky Sport, mentre quello cinematografico mensile da 8,99 sterline apre le porte a un corposo catalogo. Per l'Italia è probabile che l'offerta sarà diversa, ma c'è ancora tempo e i dettagli sono ancora in fase di studio.

In ogni caso Infinity e River sulla carta sembrano voler soddisfare le medesime esigenze: un servizio di streaming video per ogni tipo di dispositivo elettronico con supporto Wi-Fi o Ethernet, senza vincoli contrattuali restrittivi. L'offerta sarà sicuramente ampia e lo sport farà la differenza. Una qualità non HD però potrebbe essere un grave difetto, soprattutto considerando il fatto che tutti gli schermi di nuova generazione hanno livelli di risoluzione altissima. Insomma, l'esperienza utente potrebbe rivelarsi inferiore rispetto alle aspettative.

Altro dettaglio non meno importante è quello della compatibilità con i vari sistemi operativi e dispositivi presenti sul mercato. Sky e Mediaset saranno in grado di fornire applicazioni stabili per l'intero universo Android? E dalle Xbox One e PS4 cosa ci sarà da aspettarsi?

martedì 8 ottobre 2013

Samsung: un sensore da 13 megapixel per foto poco mosse

Samsung lavora sugli smartphone a tutto tondo, anche sui sensori. Ecco una nuova soluzione da 13 megapixel con una migliore stabilizzazione ottica dell'immagine. L'azienda lavora anche su ISOCELL per consentire di fare foto più luminose.

Samsung Electro-Mechanics ha annunciato lo sviluppo di un nuovo sensore da 13 megapixel per smartphone e tablet dotato di una migliore tecnologia di stabilizzazione ottica dell'immagine (OIS). Il nuovo sensore offre un angolo di correzione fino a 1,5 gradi, rispetto agli 0,7 gradi che ritroviamo in molte altre fotocamere digitali.

Questa maggiore capacità di correggere un errore angolare fa sì che lo smartphone / tablet dotato di questo sensore possa scattare foto migliori, grazie a una maggiore tolleranza agli scossoni o ai tremolii della mano di chi fa la foto.

Samsung afferma che il modulo da 10,5 x 10,5 x 5,9 millimetri migliora di otto volte le immagini prese a basse luci, inoltre consuma meno rispetto ai moduli esistenti e supporta la registrazione di video in Full HD. Secondo il sito nipponico TechOn la produzione di massa di questo sensore dovrebbe iniziare nella prima metà del prossimo anno.

Tra le altre tecnologie relative all'imaging che sta sviluppando Samsung c'è anche ISOCELL, che dovrebbe aumentare la sensibilità alla luce e controllare l'assorbimento degli elettroni portando a ottenere migliori foto a basse luci, con una maggiore fedeltà nei colori. L'azienda afferma che "la qualità del sensore d'immagine è determinata dalla quantità di luce che è catturata dai singoli pixel all'interno del sensore" e rispetto alla tecnologia BSI, ISOCELL riduce il crosstalk (interferenze) di circa il 30 percento portando a un'immagine migliore con una luminosità superiore.

sabato 28 settembre 2013

Bill Gates svela: I tasti Ctrl-Alt-Canc furono un errore di Ibm


A rivelare la verità su uno dei comandi più usati del mondo dei computer è lo stesso Bill Gates, che avrebbe voluto "un singolo tasto. Ma il tizio che disegnò la tastiera per la Ibm non voleva darcene uno solo fatto apposta".

La combinazione di tre tasti della tastiera dei pc premuti contemporaneamente, ‘Ctrl-Alt-Canc’, la scappatopia per eccellenza per far ripartire o escludere un programma quando il computer si ‘impalla’, non era voluta. Fu un “errore” dell’Ibm.

A rivelare la verità su uno dei comandi più usati del mondo dei computer (non per i prodotti Apple, estremamente più stabili) lo stesso Bill Gates, che avrebbe voluto una soluzione più semplice ed immediata con un solo tasto, e non la combinazione di tre premuti in contemporanea: “Avremmo voluto un singolo tasto. Ma il tizio che disegnò la tastiera per la Ibm non voleva darcene uno solo fatto apposta”, ha spiegato il fondatore di Microsoft agli studenti della sua ex Alma Mater, Harvard.

Samsung si prepara a lanciare un altro Galaxy Tab da 10 pollici


Samsung negli anni ci ha indiscutibilmente abituato, oltre che alla qualità, alla quantità dei suoi dispositivi.

Arriva dall’India, infatti, un’immagine che rivelerebbe l’arrivo di un nuovo Galaxy Tab da 10 pollici. Le specifiche ci sono sconosciute ma sappiamo il prezzo intorno al quale dovrebbero piazzarsi questi dispositivi. Costerebbero Rs 25.008, circa 296€, prezzo che li collocherebbe nella fascia media del mercato.



I nomi in codice dei dispositivi sono SM-N601 e SM-N605, nomi che lasciano intendere che sono due versioni dello stesso tablet. I tablet sono arrivati in India per eseguire dei test pre-ufficializzazione, ciò farebbe pensare che i terminali in questione potrebbero essere svelati addirittura entro la fine dell’anno.

La nuova serie di Galaxy Tab è arrivata solamente questo mese in Italia e già si parla di un probabile refresh o addirittura del successore del modello di punta, quello appunto da 10 pollici.

Che sia un “Galaxy Tab 4? o un “Galaxy Tab 3 Plus” lo scopriremo solo nel giorno dell’ufficializzazione. Intanto se dovessero arrivare novità non mancheremo di tenervi informati!

lunedì 23 settembre 2013

Febbre iPhone 5S: si sfiorano i 2000 euro per averlo su eBay


L’iPhone è da sempre lo smartphone più agognato da ogni appassionato di tecnologia. Appena esce un modello nuovo, la domanda è così forte che le scorte iniziali si esauriscono subito. Aggiungiamo anche il fatto che l’iPhone 5S è uscito solo in pochi paesi al mondo, ed ecco apparire inserzioni dai prezzi spropositati su eBay.

Quanto siete disposti a spendere pur di avere il nuovo gioiellino di Apple tra le mani, subito, prima dell’uscita in Italia? Evidentemente alcune persone sono disposte a spendere anche più del doppio del prezzo di commercializzazione dell’iPhone 5S.

Su ebay, il noto sito di vendita e di aste on line, le inserzioni per iPhone 5S sono tantissime e tutte dai prezzi spropositati. Gli speculatori chiedono fino anche a 1999 euro per un iPhone 5S da 16 Gb. Se ci sono questi prezzi, sono convinto che la maggior parte di questi iPhone verranno facilmente venduti.

Ovviamente noi vi sconsigliamo caldamente di non cedere a questa tentazione. Gli iPhone sono degli smartphone eccellenti e per questo hanno un costo già molto elevato. Dover spendere cifre astronomiche per far guadagnare gli speculatori, la ritengo una cosa davvero scandalosa. E’ giusto pagare qualcosina in più se chi l’ha comprato ha speso tempo e denaro per comprarlo all’estero, ma proporre questi prezzi è fuori questione.

Il nostro consiglio è quindi quello di attendere pazientemente l’arrivo degli iPhone in Italia. Nel frattempo potrete gustarvi tutte le recensioni che pubblicheremo in questi giorni, in modo da decidere anche a freddo se e quale modello acquistare!

domenica 15 settembre 2013

YotaPhone, lo smartphone con due schermi

Berlino - Vladislav Martynov è sicuramente uno con le idee chiare. Dalla sua Russia, si è messo in testa di cambiare il mercato degli smartphone con il suo YotaPhone, un cellulare sicuramente unico nel suo genere. CES a Las Vegas, Mobile World Congress a Barcellona, IFA di Berlino: Yota ha coperto tutte le maggiori fiere di consumer electronics del pianeta e si è anche vista assegnare il Golden Lion Award al Cannes Lions International Festival of Creativity. Lo YotaPhone è un prodotto interessante (avevamo visto il primo prototipo già al MWC) e l'idea che vi sta dietro lo è forse ancora di più: perché avere uno schermo solo quando se ne possono avere due e per di più diversi? Lo smartphone di Yota (che è l'esordio per l'azienda nel mercato dei cellulari, dopo aver lavorato nelle TLC) monta infatti uno schermo principale in LCD (da 4,3") e uno EPD sul retro della scocca: Electronic Paper Display, l'inchiostro digitale, come quello di un Kindle, per capirsi. Il telefono girerà con Android 4.2 Jelly Bean, è pronto per il mercato e dovrebbe costare attorno ai 500 euro.

Perché costruire un cellulare così? I motivi sono due, e molto semplici: in primis, alcune cose si possono fare anche in bianco e nero, soprattutto per risparmiare autonomia. A Martynov non manca di certo la schiettezza: "Non mi piacciono i cellulari che ci sono ora sul mercato per un motivo preciso: il consumo della batteria. Ogni Android ti mostra quali componenti consumano di più energia: si tratta quasi sempre dello schermo, responsabile fino al 70% del consumo totale. La soluzione è l'electronic paper display, su cui spostare alcune funzioni", ci ha raccontato il CEO russo. Ecco cosa ci detto del suo YotaPhone:

Come avete strizzato sostanzialmente due cellulari dentro un telefono non cosi spesso?

"Tutto merito dei nostri tecnici: abbiamo un team di ingegneri molto talentuosi di base in Finlandia. Hanno tutti un passato in Nokia e più di 20 anni di esperienza. Hanno fatto un ottimo lavoro, sperando alcune sfide tecniche, come quella di sistemare l'antenna sul lato invece che nel sandwich dei due display".

Chi è il vostro pubblico di riferimento? Saranno gli utenti comuni o i businessman a comprare lo YotaPhone?

"Potenzialmente chiunque: ci potrebbero essere gli user di Facebook e di Twitter perché sullo schermo EPD puoi tenere i feed di questi social network e controllarli in tempo reale solo guardando il retro dello schermo. Allo stesso tempo, lo YotaPhone potrebbe interessare a quelle persone che leggono molto e lavorano molto con i documenti. Lo schermo consente di consumare molta meno energia, il che si traduce in un risparmio di energia che fa durare la batteria molto di più. Perfetto per leggere o lavorare. Se invece usi molto le mail, puoi tenere la casella di posta sul retro e guardare le mail in qualsiasi momento, a flusso continuo. Se sei un brooker di borsa, invece, puoi tenere sul display EPD l'andamento dei tuoi titoli azionari e controllarlo senza dover svegliare il telefono ogni volta che vuoi leggere queste informazioni. Lo YotaPhone può anche diventare il tuo assistente personale, fungendo da agenda sempre attiva con cui controllare impegni e cose simili".

domenica 8 settembre 2013

Panasonic presenta il Toughpad 4K, maxi tablet da 20 pollici

Il mercato dei tablet, sempre più diffusi in tutto il mondo, offre ai consumatori una vasta scelta per l'acquisto di questi dispositivi mobili, offrendo una vasta scelta di prodotti che si rivolgono a fasce di pubblico differenti e con specifiche diverse a seconda delle proprie esigenze.

In occasione dell'IFA 2013 in corso a Berlino, Panasonic è tornata a svelare dettagli su di un prodotti particolarmente interessante già svelato in precedenza durante il CES 2013 e che offre interessanti caratteristiche soprattutto ai professionisti. Stiamo parlando del Toughpad 4K con display da 20 pollici.

Durante la manifestazione dedicata alla tecnologia, Panasonic ha deciso di svelare nuovi dettagli circa questo tablet che assicura caratteristiche notevoli agli utenti interessati, con un display IPS da 20 pollici e risoluzione da 3,840 x 2,560 pixels.

A quanto pare verrà venduto in due versioni.

Il modello Standard avrà un peso da 2.3Kg, 4GB di RAM e 128GB di memoria interna. La versione con caratteristiche superiori, invece, avrà un peso di 2.7Kg, 8GB di RAM e memoria interna da 256GB.

Altre caratteristiche comprendono un processore Intel Core i5, supporto al 3D e nuovo sistema operativo Windows 8.1.

Il tablet, ovviamente, è pensato per utenti professionali come architetti o artisti che hanno bisogno di un tablet di qualità per lavorare ai propri progetti.

Il prezzo per la versione standard è stato fissato a 4.058 euro e la data di rilascio a novembre.

Samsung,in arrivo Ultra HD in Italia


I più piccoli sono in commercio già da oggi, ma i sudcoreani hanno stupito anche con un modello Ultra HD curvo e con un 98" che arriveranno più avanti.

Berlino – Non solo il phablet Note 3 e lo smartwatch Galaxy Gear: la presenza di Samsung all'IFA può contare anche su altri prodotti magari meno accessibili, ma certamente altrettanto ambiti. "In Europa guardare la tv è tornata una cosa da fare insieme al resto della famiglia", ha detto Bx Yoon, presidente e Ceo di Samsung Electronics : l'azienda sudcoreana sostiene di aver fatto una ricerca in 38 paesi, intervistando circa 18mila persone. Obiettivo: mantenere, o magari migliorare, i risultati dello scorso anno: " Abbiamo venduto un tv ogni due secondi e qui in Europa ogni 4 tv venduti, 2 erano di Samsung". Ecco con quali prodotti spera di restare sulla breccia.


Samsung UHD F9000 — UHD sta per Ultra HD, ossia con risoluzione 4 volte superiore a quella di un televisore Full HD. Otto milioni di pixel, processore Quadmatic Picture Engine che elimina il rumore indipendentemente dalla fonte, videocamera integrata, possibilità di condividere i contenuti con i dispositivi mobili e di controllarlo con i gesti e con la voce.

Ma quello che rende grande il televisore, secondo la casa coreana, è il fatto di essere future proof, a prova di futuro. Che significa? Che potrà essere aggiornato con un Evolution Kit per restare al passo delle innovazioni che nel frattempo Samsung studierà e metterà sul mercato. In teoria, con l'Evolution Kit dovresti non rottamare più il tv. Semplicemente lo potenzierai. Certo, Samsung vorrà sempre che tu compri nuovi televisori, quindi è immaginabile che si inventerà qualcosa per fartelo comunque cambiare, ma questa è un'altra storia.

Samsung ha annunciato una partnership con Eutelsat, il primo canale che trasmette in 4K. L'UHD F9000 sarà disponibile da subito in tutta Europa a 4000 euro per il 55'' e 6000 euro per il 65''.


Curved UHD TV — "The future is not flat". Cinque parole per lanciare il primo tv UHD curvo, in doppia versione 55 e 65 pollici. Sì, hai già visto in giro schermi curvi ( qui quelli che fotografammo al CES, a gennaio), ma erano OLED. Creare uno schermo UHD e piegarlo è un pochino più complesso, che tradotto significa molto più costoso. Infatti su date di rilascio e prezzi Samsung ancora non si sbilancia. In Corea del Sud è già in commercio, a 13mila dollari. Per dire.


S9 — Il mostro della presentazione: pannello da 98" (per capirsi, la diagonale è lunga 250 centimetri), ovviamente schermo in ultra HD. Impressionante, soprattutto quando compare la slide che mostra il prodotto fratello, da 110 pollici, che pare sia in produzione. Bocche cucite su disponibilità e prezzi.

sabato 31 agosto 2013

Wi-Fi libero anche in Italia

Con l'approvazione in Senato si compie un ulteriore passo avanti per la liberalizzazione del Wi-Fi in Italia. Raccogliamo il commento di Ruckus Wireless.

Nel "Decreto Fare", approvato da Camera e Senato tra luglio e agosto, si legge "L'offerta di accesso alla rete Internet al pubblico tramite rete Wi-Fi non richiede l'identificazione personale degli utilizzatori".

Attendiamo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale prima di cantare vittoria, ma sembrerebbe, finalmente, che si possa aprire una nuova era per le comunicazioni senza fili.

Per molte attività commerciali e imprenditori, infatti, si aprono nuove prospettive, finora penalizzate da una normativa troppo stringente. Ma non solo, perché in generale una maggiore connettività Wi-Fi favorirà la diffusione di servizi a valore via wireless.

Testimonia, infatti, Michele Paparella, Country Manager di Ruckus Wireless: "Molto spesso ci siamo scontrati con la scarsa fattibilità di progetti Wi-Fi dovuta alle disincentivanti restrizioni normative".

Da questo punto di vista, la nuova legge equipara l'Italia agli altri Paesi europei. A questo punto si prospettano benefici per tutti i cittadini, con il Wi-Fi che potrà affermarsi come una reale commodity.

Paparella al riguardo commenta: "Questo nuovo scenario ci permetterà finalmente di rispondere in maniera concreta all'esigenza diffusa di connettività nel nostro Paese".

Condividiamo, inoltre, la convinzione, espressa presso Ruckus, che a beneficiare del Wi-Fi libero saranno le attività commerciali e retail oltre alle strutture ricettive attive nel turismo, settore estremamente importante in Italia.

Solo il turismo ci può salvare in un mercato globalizzato che ci vede penalizzati per l'alto costo del lavoro e le incertezze finanziarie e soprattutto fiscali.

Un turismo a valore che riesca a far vivere "una tourist experience" senza uguali nel mondo. Prospettive non solo per albergatori e ristoratori, ma anche per attività culturali e di spettacolo. Un enorme indotto, sul quale, però, non è il caso di divagare.

In generale, dunque, grandi prospettive su cui punta ovviamente anche Ruckus Wireless che "può contare su soluzioni estremamente affidabili e di facile implementazione per assicurare connettività a qualsiasi tipologia di attività, sia pubblica che privata, cercando di ottimizzare costi e risorse", conclude infatti Paparella.

martedì 27 agosto 2013

Trasformare uno Smartphone Android in un PC

Chi di voi non si è mai chiesto se la potenza degli smartphone attuali riesca a gestire un utilizzo simile a quello di un PC domestico? Con questa video prova cerchiamo di rispondere a questo quesito. Abbiamo collegato un HTC One ad un monitor da 22 pollici FULL HD attraverso un cavo MHL, vale a dire uno di quei cavi che riescono a trasferire il segnale audio/video tramite la porta microUSB dello smartphone e una porta HDMI da collegare al retro del monitor, in accoppiata con Mouse e Tastiera Bluetooth.

Durante la video prova abbiamo utilizzato alcune applicazioni che potrebbero risultare interessanti in una situazione di questo tipo, tutte utilizzabili su qualsiasi smartphone, vale a dire non abbiamo considerato le applicazioni proprietarie di HTC, a partire dall’interfaccia stock usando Nova Launcher. Oltre alle classiche prove con Browser, riproduzione video e musicale, abbiamo mostrato alcuni programmi che utilizzano finestre flottanti, e quindi permettono di effettuare più operazioni nello stesso momento, come Showtime (You Tube Floating App) per la riproduzione video di You Tube, Tiny Apps e Floating Apps per applicazioni generiche. Infine abbiamo usato Office Suite Pro, recensito in un video di alcuni giorni fa, per testare la gestione dei file office con una tastiera e un monitor di queste dimensioni.


BATTERIA SCARICA NEGLI SMARTPHONE? ARRIVANO LE ANTENNE PER I SEGNALI


ROMA - È ormai noto che l'autonomia dei moderni smartphone è piuttosto limitata e che la durata delle batterie è molto inferiore rispetto ai modelli precedenti. Stress da smartphone con batteria scarica? La soluzione potrebbe essere 'ambient backscatter', o radiazione di ritorno ambientale, un esperimento condotto dall'Università di Washington. In pratica, i ricercatori hanno messo delle piccole antenne su alcuni dispositivi senza batteria, antenne che riflettono segnali già esistenti come quelli del wi-fi o delle trasmissioni televisive.

sabato 24 agosto 2013

Apple perde quote di mercato per i tablet in Cina a beneficio di Samsung

Il mercato smartphone ormai da qualche tempo è saldamente nelle mani di Samsung Electronics, che con i suoi prodotti che si rivolgono ad ogni possibile fascia di pubblico è riuscita ad imporsi sul mercato come primo produttore al mondo, dimostrando la propria superiorità.

Il settore dei tablet è invece ancora in mano ad Apple, ma la situazione potrebbe cambiare presto come dimostrano i nuovi dati diffusi da IDC relativamente alla Cina, dove il colosso di Cupertino continua a dominare il mercato dei tablet, ma registrando una perdita di quote di mercato considerevole rispetto al 2012, a beneficio di Samsung.

Mentre infatti nel corso dell'anno passato, durante il secondo trimestre, Apple copriva il 49% del mercato tablet in Cina, ad un anno di distanza il risultato è cambiato radicalmente, mostrando come al solito l'azienda alla prima posizione, ma con una quota di mercato del 28% ed 1.48 milioni di iPad venduti.

Discorso diverso invece per Samsung, che anche grazie al lancio di nuovi tablet Android che si rivolgono ad una fascia più bassa, è riuscita ad incrementare i propri risultati, occupando una quota di mercato dell'11% rispetto al 6% del 2012 con 571.000 tablet venduti.

Dati che ancora una volta confermano la crescita della sudcoreana anche in questo settore, ma che potrebbero cambiare in maniera importante, soprattutto qualora dovessero essere commercializzati nuovi modelli di iPad nel prossimo futuro.

venerdì 23 agosto 2013

Un super-tablet per il boss di Gazprom: costa 2,5 milioni

Costerà 114,48 milioni di rubli (poco più di 2,5 milioni di euro) il tablet appositamente sviluppato per il numero uno di Gazprom, Alexei Miller. A renderlo noto oggi il Gruppo Saprun, vincitore della gara d'appalto lanciata a luglio dal colosso del gas russo per fornire il suo amministratore delegato della potente macchina. Secondo il bando, il nuovo tablet e' pensato per essere il "cervello centrale" di tutta l'attivita' di gestione manageriale della compagnia energetica, da usare indipendentemente dall'accesso all'abituale luogo di lavoro.

Come ricorda l'agenzia Rbc, Gazprom ha chiesto un tablet basato sul sistema operativo Apple iOS, che consenta l'accesso al sistema di immagazzinamento dati del gruppo e l'elaborazione di dati segreti; dovra' essere in funzione 365 giorni l'anno, h24. Il lancio di ogni applicazione non deve durare oltre i cinque secondi e il cambio di schermata non oltre i tre secondi Nel caso di un guasto all'hardware, il sistema deve essere ripristinato entro quattro ore.

Smartphone, presto anche con fotocamera a infrarossi

Presentata a Washington una videocamera da visione notturna così piccola da poter essere inserita in un cellulare. Anche la Darpa è interessata.

Il produttore leader nei sensori a infrarossi Flir ha presentato il prototipo di una fotocamera per la visione notturna, così piccola da essere potenzialmente integrata in uno smartphone. Le prossime generazioni di telefonini potrebbero quindi riuscire a catturare anche immagini termiche.

Lanciata la settimana scorsa a Washington all’expo della Association for Unmanned Vehicle Systems International (Auvsi), la camera potrebbe effettivamente rendere i telefonini capaci di vedere l’infrarosso, ma la troveremo in commercio solo se la nuova tecnologia sarà implementata a basso costo.

La telecamera è spessa meno di un pollice (circa 2 cm) e può raggiungere una risoluzione di 640 x 480, ovvero 0,3 Mpixel: quanto basta per individuare una persona a 300 metri di distanza nel buio della notte. Anche la Darpa ha mostrato interesse per questi visori, che potrebbero essere inseriti in caschi, occhiali, fucili e cellulari.

giovedì 15 agosto 2013

Eutelsat, presto diretta Tv via satellite da Stazione Spaziale

Una linea sempre più forte unisce la terra e lo spazio. A breve sarà possibile visualizzare in tempo reale gli astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) attraverso trasmissioni Tv in diretta via satellite.

E' quanto annunciano a Sat-Café, il digital magazine di Eutelsat Italia, i vertici di Amsat Italia (associazione di radioamatori che si occupa di teoria e pratica di telecomunicazioni satellitari a livello amatoriale). L'obiettivo dell'iniziativa - precisano - è essenzialmente quello di arricchire l'esperienza formativa degli 'school contact', cioè dei collegamenti radio tra gli alunni delle scuole di tutto il mondo e gli astronauti, gestiti dai radioamatori nel quadro dell'associazione ARISS.

I "colloqui spaziali", che nelle settimane scorse hanno visto spesso protagonista Luca Parmitano, fino ad ora hanno stimolato sogni e curiosità dei ragazzi solo attraverso l'audio. Tuttavia, tra prototipi e sperimentazione, è da molto tempo che i radioamatori italiani lavorano alla svolta.

"Già nel 2004 - spiega Emanuele D'Andria, presidente di AMSAT Italia - si pensava di fare delle trasmissioni video dallo spazio. La spinta maggiore è arrivata dall'astronauta Paolo Nespoli il quale ci ha molto incentivati a proseguire su questa strada. Ed è anche merito suo - precisa - se l'ESA ha ritenuto di dover finanziare una realizzazione di questo tipo".

Il progetto, costato qualche decina di migliaia di euro, si chiama HAMTV e ora prevede l'installazione di un trasmettitore video amatoriale all'interno del modulo Columbus della ISS. Tale strumentazione, prodotta da un'azienda specializzata italiana, è parte del carico di viveri e rifornimenti a bordo del cargo giapponese che proprio nei giorni scorsi ha raggiunto gli astronauti della missione Volare. Ultimate le verifiche di compatibilità degli apparati, arriverà il momento della prima trasmissione tv in diretta dallo spazio.

Lo standard utilizzato - precisa D'Andria - "è il DVB-S che è uno standard applicato alle trasmissioni televisive satellitari, a differenza del DVB-T che è quello che è utilizzato per le trasmissioni televisive terrestri".

Il segnale - aggiunge Francesco De Paolis, segretario di AMSAT Italia e membro del comitato di selezione delle scuole di ARISS - "non viaggia attraverso i broadcast tradizionali ma è un link diretto e continuo. Quindi, chiunque, dotandosi di stazione ricevente, con dei semplici decoder commerciali e dei convertitori, potrà seguire il video trasmesso dalla Stazione Spaziale durante il tutto il suo percorso".

Email cifrate, la nuova frontiera

Spiegazioni e retroscena della recente moria di servizi di posta elettronica sicuri. Nel frattempo entra in scena Kim Dotcom che annuncia un nuovo prodotto post-Lavabit, e la NSA è sempre al centro della scena in patria e all'estero.

Lavabit e Silent Mail hanno chiuso i battenti ma la vicenda delle email sicure "uccise" dalla sorveglianza globale della NSA è solo all'inizio: quella di chiudere è stata una decisione obbligata, spiega il fondatore di Lavabit Ladar Levison al New York Times, perché l'attuale quadro legale in cui si muovono l'intelligence e le altre agenzie federali degli Stati Uniti non è compatibile con il principio cardine - la difesa della privacy dell'utente - che animava il servizio.

Anche Michael Janke, CEO di Silent Circle, spiega le ragioni dietro la decisione di chiudere Silent Mail: la sola raccolta di metadati sulle comunicazioni digitali - unica attività di intercettazioni messa in atto dalla NSA, secondo la NSA - è incompatibile con la riservatezza.

Silent Mail è stata in un certo senso vittima del suo stesso successo, dice ancora Janke, e diversamente dagli altri prodotti di Silent Circle non si tratta di comunicazioni peer-to-peer cifrate. Lo scandalo Datagate sta ridefinendo l'intero mondo delle comunicazioni digitali e Phil Zimmermann, creatore di PGP e co-fondatore di Silent Circle, parla di una tecnologia informatica naturalmente tendente alla nascita di una società della sorveglianza contraria a diritti - riservatezza in primis - che vanno comunque tutelati.

In uno scenario del genere le email sicure diventano la nuova frontiera del dibattito ma anche del business, con i provider tedeschi che parlano di contrastare le attenzioni particolari della NSA contro Germania ed Europa con l'implementazione di comunicazioni protette da algoritmi crittografici.
Ma dal Chaos Computer Club descrivono la mossa come una misura completamente inutile e una trovata pubblicitaria per vendere qualcosa - le connessioni SSL/TLS tra server e client - già a disposizione da anni e che nulla è in grado di fare per impedire il rastrellamento delle email una volta raggiunti i server degli ISP.

Chi invece parla di qualcosa di nuovo in grado di riempire il vuoto lasciato dalla scomparsa di Lavabit è invece Kim Dotcom, che dopo aver (ri-)lanciato il proprio business di upload file a mezzo web con Mega dice ora di voler "cambiare il modo di usare le e-mail per sempre" con un prodotto completamente decentralizzato - e quindi a prova di spionaggio, almeno in teoria - in arrivo entro il 2014.

venerdì 9 agosto 2013

Apple decide di sostituire i caricabatterie contraffatti dal 16 agosto

Apple è certamente uno dei colossi della tecnologia più conosciuti ed importanti al mondo, e nel corso degli anni i suoi prodotti sono stati acquistati da milioni di persone in ogni parte del mondo che, in fatto di dispositivi mobili e non solo decidono di affidarsi ai prodotti realizzati da Cupertino per accedere ad una esperienza tra le migliori sul mercato.

In tal senso, però, numerose polemiche e accuse sono arrivate in seguito al caso, verificatosi in Cina, dove una giovane assistente di volo è rimasta folgorata, perdendo la vita, mentre parlava con il suo iPhone in fase di ricarica, a causa dell'utilizzo di un caricatore non originale. Ebbene, Apple ha deciso di prendere provvedimenti per evitare che ciò si verifichi nuovamente.

Il colosso di Cupertino ha infatti deciso di avviare una campagna di sostituzione dei caricabatterie che risultino contraffatti, a partire dal 16 agosto e fino al 18 ottobre 2013.

Tutti i consumatori che avranno dei dubbi sull'effettiva affidabilità del proprio caricabatterie, potranno semplicemente recarsi in un Apple Store e, con una spesa di appena 10$, o cifra equivalente in altre valute si vedranno sostituire il caricabatterie.

Perchè ciò avvenga, tuttavia, sarà necessario presentare anche l'iPhone, l'iPad o l'iPod con il quale si vuole utilizzare l'adattatore, per controllare il numero di serie.

Una decisione che si è rivelata necessaria per evitare che avvengano nuovi incidenti.
 

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domenica 4 agosto 2013

Kingston MobileLite Wireless, lettore SD per iPhone e iPad

Uno dei principali “difetti” di iPhone e, soprattutto, iPad, è senza dubbio l’impossibilità di leggere schede SD e microSD per poter gestire foto fatte con il telefono o con un altro apparecchio, senza contare la possibilità di avere musica e video presenti su una memoria extra senza così sovraccaricare quella del telefono o del tablet. Apple ha prodotto un connettore per schede SD, ma è compatibile solamente con l’iPad (niente iPhone o iPod Touch) e funziona solamente in un senso, ovvero dalla scheda al tablet. Kingston ha prodotto un apparecchio che viene in aiuto a coloro che hanno bisogno di gestire file e foto dalla memoria dell’iPhone ad una scheda SD e viceversa: il MobileLite Wireless.

Un nome composto da parole di uso molto comune nell’ambiente digitale, ma che vanno dirette al punto. Si tratta di un lettore dalle dimensioni di 124,8×59,9×16,65 mm, quindi come una sorta di piccolo smartphone, anche se sensibilmente più leggero (98 grammi). Può comodamente stare in una borsa o volendo anche in tasca, per quanto la sua forma renda estremamente molto più comoda la prima soluzione. Una volta con voi, comunque, il Kingston MobileLite Wireless scompare letteralmente. Non ne sentirete minimamente il peso e, soprattutto, anche durante il suo utilizzo non ci sarà bisogno di tirarlo fuori dalla borsa. Questo lettore, infatti, funziona completamente senza fili. Al suo interno si trova un modulo Wi-Fi che crea una vera e propria rete, alla quale potrete connettervi. A questo punto è più che sufficiente scaricare dall’App Store l’applicazione gratuita Kingston MobileLite, con la quale sarete in grado di leggere all’interno della scheda e gestire i file in essa presenti. Il lettore supporta file audio (aac, mp3 e wav), video (m4v, mp4 e mov), immagini (bmp, jpeg, jpg e png) e anche documenti (pdf, doc, docx, ppt, pptx, txt, rtf, xls e xlsx). È possibile salvare i documenti sia all’interno dell’applicazione che nel rullino fotografico (ovviamente solo per quanto riguarda le foto). Sono presenti tre aperture: una porta USB, una microUSB e una per le schede SD. Nella confezione troverete un adattatore per poter utilizzare il MobileLite anche con le schede microSD.

Come funziona questo apparecchio? Diremmo piuttosto bene. Il MobileLite Wireless richiede solamente qualche secondo (una ventina) per accendersi e per creare la rete Wi-Fi. A quel punto accedervi diventa molto elementare e l’app ufficiale, dalla grafica chiara e semplice, non presenterà la minima difficoltà. Molto intelligentemente nelle impostazioni sarà possibile scegliere nuovamente la rete Wi-Fi Internet alla quale connettersi. Infatti, usando la tecnologia wireless invece di quella Bluetooth, il dispositivo porta a staccarsi momentaneamente dal Web, ma se avete una WLAN a portata, potrete costruire un vero e proprio “ponte” che consentirà di scaricare i file e, al tempo stesso, navigare sul Web. Molto buona la batteria (Li-Polymer 1800 mAh 3,7v), che promette fino a quattro-cinque ore di utilizzo ininterrotto. Grazie alla presenza della porta USB, tra l’altro, il MobileLite Wireless potrà essere usato anche come batteria di emergenza, in grado di caricare un’ottima porzione del vostro iPhone. Noi abbiamo testato l’apparecchio su un iPhone 5 con iOS aggiornato e la velocità ci ha piacevolmente colpito. Una foto alla massima risoluzione di una fotocamera digitale viene trasferita, sia in un senso che nell’altro (altra particolarità da non sottovalutare dell’apparecchio) nel giro di un paio di secondi.

In conclusione, il Kingston MobileLite Wireless è un apparecchio estremamente utile, che pone senza dubbio rimedio ad una mancanza notevole dei dispositivi portatili di Apple. Le sue dimensioni potrebbero dare fastidio nel caso non aveste una borsa o almeno un marsupio a disposizione, ma si tratta proprio dell’unico difetto che siamo stati capaci di trovare. Nella confezione troverete l’apparecchio, un adattatore per schede microSD e il cavo USB-microUSB per la ricarica. Per ricaricare il cellulare, invece, occorrerà avere con sé il cavo proprietario dello smartphone. Il tutto è in vendita al prezzo di 49,90 €.


sabato 3 agosto 2013

L'Heads Up Display di Garmin non è solo per auto di fascia alta. Le indicazioni di navigazione sul parabrezza comprendono frecce direzionali, velocità, tempi e limiti di velocità.

Gli Heads Up Display, i visualizzatori delle indicazioni di navigazione sul parabrezza, non sono più una novità, è invece nuova l’idea che ha avuto Garmin di renderli portatili. Non sono solo gadget, aumentano realmente la sicurezza fornendo le informazioni direttamente all’altezza degli occhi del guidatore. Fino ad ora erano un privilegio riservato a poche auto di fascia alta, ora diventano un po’ più democratici.

Sull’HUD di Garmin le informazioni arrivano, via Bluetooth, dal proprio smartphone a una piccola black box da appoggiare sul cruscotto. Da qui vengono proiettate su una pellicola trasparente da applicare sul parabrezza o su un visore dedicato. Il sistema è compatibile con iPhone, Android o Windows Phone 8 su cui devono essere installate le applicazioni Garmin Streepilot o Navigon (versione Europa: iPhone, 69,99€; Google Play, 44,95€; Windows Phone, 59,49€). Le mappe sono preinstallate e quindi non c’è bisogno di connessione.

Ciò che appare sul parabrezza sono le frecce direzionali, la velocità, i tempi stimati di arrivo e il limite di velocità (con avvisatore acustico in caso di superamento). Vengono indicate anche la corsia su cui portarsi in vista della svolta successiva, le postazioni autovelox e i potenziali rallentamenti dovuti al il traffico. Il display regola automaticamente la luminosità per adeguarsi alla visione notturna o diurna.

Le indicazioni vocali arrivano sia attraverso l’altoparlante dello smartphone, sia attraverso l’impianto audio del veicolo (se dotato di connessione Bluetooth). In questo caso il sistema provvede ad abbassare automaticamente il volume della musica quando è il navigatore a parlare. Se arriva una telefonata, lo smartphone continua comunque a fare il suo lavoro di navigatore.

Garmin HUD sarà disponibile da metà agosto.Prezzo indicativo €150


Il vostro impianto d'allarme è sicuro? Il parere degli esperti


Sensori per porte e finestre, rilevatori di movimento e console di controllo dei sistemi di sicurezza installati in milioni di case e aziende si possono bypassare usando tecniche relativamente semplici. L'ha spiegato Drew Porter, ricercatore di sicurezza presso l'azienda Bishop Fox, nel suo intervento alla conferenza Black Hat in corso a Las Vegas. "Abbiamo scoperto spostandoci dall'esterno verso l'interno di edifici che i sensori di sicurezza possono essere ingannati" spiega l'esperto.

Insomma case e uffici non sono al sicuro nemmeno con l'impianto di allarme? Porter ha stilato un elenco di tecniche di violazione che sulla carta sembrano semplicissime da attuare, ma prima di fare allarmismo fuori luogo abbiamo chiesto un riscontro punto per punto a Luca Facchetti di Carol Technology, specialista nell'installazione di impianti antintrusione. Vediamo.

Secondo Porter molti sensori montati su porte e finestre basano il loro funzionamento sui campi magnetici. Se li si influenza con un campo magnetico abbastanza forte si possono aprire senza attivare l'allarme. In più questi sensori hanno un design di base molto simile, quindi una volta scoperto il trucco bypassarli non è difficile.

Facchetti ci ha spiegato che questo poteva accadere forse con gli impianti molto vecchi, ma non con quelli relativamente recenti. "La moderna tecnologia usa contatti REED che sono immuni all'uso di fonti magnetiche esterne. Per la precisione, se ci si avvicina con un magnete più forte di quello installato creando un'interferenza il sistema entra in allarme perché identifica l'accaduto come un'intrusione" ci ha spiegato.

Porter è passato poi a descrivere le falle dei rilevatori di movimento. Secondo lui la maggior parte - compresi i più recenti - sfruttano i raggi infrarossi per rilevare variazioni significative della temperatura nella stanza. Normalmente muovendosi si attivano, ma basta proteggere il corpo con del polistirolo per ingannarli. In alternativa basta puntare contro il sensore una luce ad una determinata lunghezza d'onda - infrarossa o vicina all'infrarosso.



Anche in questo caso l'esperto che abbiamo contatto smentisce. Innanzi tutto il polistirolo non funziona perché il sensore rileva variazioni di tempepratura in tutto l'ambiente nel suo complesso, quindi può comunque rilevare l'intrusione. Inoltre adesso si installano sensori a doppia o tripla tecnologia. "Quelli a doppia tecnologia (PIREMW) dispongono di funzione anti mascheramento e consentono una regolazione della portata da 3 a 12 metri con un'apertura da 95 a 120 gradi".

"Antimascheramento significa che funzionano anche se l'intruso gli spruzza davanti spry (tipo lacca) o vernice. La portata è sufficiente per non riuscire ad avvicinarsi abbastanza per puntare un laser, e in ogni caso ci vorrebbe un laser di largo diametro, non certo in puntino per interferire con il rilevamento". Se poi è installata una barriera a raggi infrarossi attivi o una barriera a microonde non c'è proprio modo di ingannarla.



Qualche rischio in più lo corre invece la console di controllo. Porter afferma che se l'impianto ai appoggia alla rete cellulare si possono deviare le telefonate di allarme usando piccole antenne radio che reindirizzino le chiamate al telefono del ladro. Se invece l'impianto usa la linea fissa basta usare un attrezzo che fornisca la stessa tensione prima di tagliare il cavo. Facchetti spiega che "possono esistere attrezzi di produzione cinese che potrebbero neutralizzare tutta la gamma di frequenza dei trasmettitori utilizzando una portante, ma non è così semplice". In ogni caso se tolgo tensione alla tastiera o a un qualsiasi apparato collegato in modalità bassa il sistema genera un allarme di sabotaggio.

Dato che non sottovalutiamo l'allerta di Porter, a questo punto siamo curiosi di sapere se al nostro esperto sia mai capitata una violazione degli impianti di allarme che gestisce del tipo di quelle descritte. "No, non è mai capitato nulla del genere" ci rassicura. "La violazione di solito consiste in uno scasso e gli allarmi suonano. La verità è che se un ladro vuole entrare senza far scattare l'allarme fa prima ad aspettarvi fuori e costringervi ad aprirgli la porta". Insomma, buone vacenze a tutti.

venerdì 2 agosto 2013

Samsung Galaxy S4, test benchmark truccati? L’azienda nega

Nelle ultime ore si è scatenata una polemica attorno ai risultati dei test benchmark, ovvero i test condotti per mettere alla prova le prestazioni di smartphone e tablet, riguardanti il Samsung Galaxy S4.

L’ultimo terminale di punta lanciato dal colosso sudcoreano, infatti, aveva mostrato risultati molto interessanti e positivi in merito, in particolare, alla potenza del processore ed alle frequenze raggiunte durante la procedura tecnica.

Secondo Anandtech, però, questi risultati in realtà sarebbero truccati, o meglio Samsung avrebbe progettato l’architettura interna dello smartphone per dare migliori prestazioni solamente durante i test benchmark, con un calo di circa il 10% durante l’utilizzo normale. In particolare, il clock si sarebbe elevato a 533 Mhz a differenza dei 480 Mhz che si raggiungono durante l’utlizzo quotidiano.

Samsung ha subito replicato a queste accuse, dichiarando di non aver truccato nulla per i benchmark, ma di aver settato le prestazioni del terminale in modo che possano essere sempre all’interno di una soglia di sicurezza durante un uso particolarmente intenso gestendo app e giochi, a differenza di quanto accade durante i test dove può invece raggiungere senza problemi il massimo delle performance.

Eutelsat presenta lo smart LNB per un'antenna Direct-to-Home

Eutelsat Communications ha annunciato di aver completato con successo la prima fase di sviluppo dello “smart LNB” per un’antenna Direct-to-Home che apre le porte ai broadcaster per la gestione del loro ecosistema di servizi per la televisione lineare e Connected Tv, direttamente via satellite. Lo “smart LNB” sta entrando nella fase di industrializzazione, prevedendo una disponibilità sul mercato dal 2014.

Progettato da Eutelsat, lo “smart LNB” è un feed elettronico di nuova generazione connesso ad un’antenna con trasmettitore incorporato, per le applicazioni interattive come HbbTV, pay-per-view, social networking, gestione degli abbonamenti e partecipazione real time a show in diretta, attraverso la possibilità di votare, commentare etc.
Questo sistema trasformerà il mass market dei servizi via satellite per il Direct-to-Home, abilitando i broadcasters e le piattaforme degli operatori a tenere sotto il proprio controllo i servizi interattivi a valore aggiunto, superando la tradizionale dipendenza degli spettatori dalle reti terrestri fisse e mobili. Il nuovo prodotto incontra le aspettative crescenti dei consumatori di gestire e interagire con i contenuti e prepara la scena per il machine-to-machine e per per le applicazioni di automazione domestica.

Sulla strada dell’innovazione già segnata da Eutelsat per ampliare l’ambito di applicazione e la competitività dei servizi satellitari, lo “smart LNB” abiliterà i player broadcast a servire in modo più efficiente i loro clienti base, sia a diversificare il range e la natura delle applicazioni offerte, dal supporto diretto ai clienti, alla misura dell’auditel e una maggiore sicurezza”, ha dichiarato Jean-François Leprince-Ringuet, Direttore Commerciale Eutelsat. “Questa nuova tecnologia può essere a beneficio delle abitazioni connesse via satellite con limiti di connettività per il canale di ritorno, così come nei mercati maturi dove gli operatori delle piattaforme stanno cercando di costruire e sostenere una relazione più diretta con i propri abbonati di base.”

Totalmente compatibile con l’apparecchiatura satellitare già esistente per la linea consumer, lo “smart LNB” è basato sui principali standard in uso sul mercato (DVB-S2, IP…) e protocolli altamente efficienti sviluppati da Eutelsat per i canali di connessione combinato insieme con l’utilizzo ottimale dello spettro satellitare in bande di frequenze multiple (C, Ku, Ka).

In quanto strumento basato su IP, abiliterà la visione domestica dei contenuti su apparecchiature mobili (smartphones, tablets, laptops). Il modello ed i primi prototipi sono stati già testati sui satelliti Eutelsat e sono pronti per essere validati con gli operatori delle piattaforme e i partners. Eutelsat ha avviato il processo di industrializzazione con i primi produttori, con l’obiettivo di far adottare il nuovo prodotto a diversi produttori di hardware, così da diventare un pilastro dell’infrastruttura televisiva del futuro.

Eutelsat “smart LNB” sarà presentato nello stand Eutelsat (Hall 1, Stand 1.D59) all’interno dell’ IBC Forum, dal 13 al 17 settembre.

giovedì 1 agosto 2013

La batteria più grande d'Europa: 6 megawatt!






Entro 3 anni il Regno Unito vanterà una mega batteria da 6 megawatt.

Nel Regno Unito a breve sarà avviato il test pilota della batteria più grande d'Europa, che servirà per lo stoccaggio di energia e una migliore gestione della distribuzione sulla rete elettrica. In pratica l'obiettivo è di sfruttare al meglio l'energia rinnovabile generata dai sistemi solari ed eolici risolvendo il problema dei picchi giornalieri.

Bisogna ricordare infatti che i sistemi di energia rinnovabile forniscono potenza intermittente e soprattutto nelle ore di picco, ovvero durante il giorno. Il problema quindi è gestire al meglio l'energia prodotta negli altri orari.

Presso la sub-centrale di Leighton Buzzard, nel Bedfordshire, verranno testati più metodi di immagazzinamento che teoricamente ricordano i sistemi che oggi vengono utilizzati per i dispositivi portatili. Il progetto da 18,7 milioni di sterline vede il coinvolgimento del Governo, S&C Electric Europe, Samsung SDI e Younicos. Si parla di una super batteria da 6 megawatt di capacità basata su tecnologia al litio e manganese. In ogni caso i primi risultati si avranno non prima del 2016.

"Le più grandi sfide della (smart) grid che si sono manifestate con la decarbonizzazione del Regno Unito possono essere affrontate con le capacità dell'immagazzinamento energetico di rafforzare la rete", ha spiegato Andrew Jones, managing director di S&C Electric Europe. "Ma attualmente nel Regno Unito vi sono progetti di stoccaggio energetico limitati, che creano un vuoto di fiducia. Questi test in pratica promettono di mostrare i punti di forza e le limitazioni dello storage e dimostrare il suo potenziale come tecnologia chiave per la transizione all'energia a bassa emissione di carbonio".

Secondo una ricerca dell'Imperial College London questo tipo di batterie abbinate alle nuove tecnologie di ottimizzazione di rete potrebbero consentire al Regno Unito di risparmiare dal 2020 circa 3 miliardi di sterline all'anno. È evidente che il successo del trial potrebbe consentire anche l'apertura di un nuovo mercato: l'esportazione di mega-batterie di accumulo.