venerdì 12 luglio 2013

Droni di Sky per le riprese del Calcio in TV



I droni di Sky oggi riprenderanno l'allenamento della Sampdoria per trasmettere immagini mozzafiato sul canale Samp TV. In pratica è una sorta di apparecchio volante con telecamera appesa, pilotato quasi come se fosse un radiomodello. La TV di Murdoch promette per la prossima stagione mirabolanti riprese che dovrebbero rendere ancora più emozionante la visione delle partite della prossima stagione di Seria A. Si parla infatti di Spidercam, flycam, ipermotion e droni.

"Sono tutte applicazioni che derivano dall'uso e dai soldi della ricerca bellica", ha spiegato all'ANSA Angelo Carosi, regista di riferimento di Sky. "Al drone ci abbiamo lavorato anche noi, ma abbiamo trovato delle difficoltà. Non si può utilizzare quando c'é gente''. Debutto rimandato in Seria A? Dipende solo dalla burocrazia.

''Il drone lo volevamo utilizzare l'anno scorso per il derby di Roma e due anni fa in quello di Milano, ma sono talmente tante le autorizzazioni richieste per il sorvolo durante una partita che è stato impossibile. Il problema è che per sorvolare sopra gli spettatori sono richieste specifiche e autorizzazioni particolari", ha aggiunto Carosi.

Sui 20 schermi di regia ormai scorre praticamente un film da più di 90 minuti, quindi inevitabile cercare il dinamismo con l'uso di più telecamere. Un limite è dato però dall'esigenza di fornire la qualità HD, che oggi un drone non è ancora in grado di gestire. Per arrivare a tanto bisognerebbe disporre di un elicottero o un dirigibile. L'altro difetto dei droni è che hanno un'autonomia di soli 7/8 minuti e possono raggiungere al massimo un'altitudine di 40 metri. Se poi c'è brutto tempo meglio lasciarli nella scatola.

L'unica sicurezza quindi non resta che la Spidercam, ovvero la telecamera ancorata su filo d'acciaio che normalmente offre le visioni dall'alto. ''Per il prossimo campionato ci saranno novità. Vedrete...", ha sussurrato Carosi. Una possibilità potrebbe essere l'uso di microcamere, ma se sui giocato la cosa appare complicata, non restano che gli arbitri. "Il problema qui è la collaborazione dei diretti interessati, che al momento non c'è".

Sul campo volano pesanti insulti, è normale che si cerchi un po' di privacy. E poi nelle moviole sarebbe possibile ricostruire totalmente cosa ha visto o cosa avrebbe dovuto vedere l'arbitro.