giovedì 20 settembre 2012

Bando per l'Agenzia digitale italiana

Sul sito del ministero dello Sviluppo Economico, il documento per la selezione del presidente. C'è tempo fino al 3 ottobre per candidarsi, ma Passera e Profumo hanno già i loro nomi.

Abbiamo finalmente il bando per la selezione del direttore generale dell'Agenzia digitale italiana. Il documento ha fatto capolino ieri sera sul portale del ministero dello Sviluppo Economico e verrà pubblicato oggi in Gazzetta Ufficiale. L'avviso, recita l'agognata carta, " è finalizzato, ferma restando la discrezionalità dell'amministrazione nella scelta del candidato più idoneo allo svolgimento dell'incarico, a garantire la piena applicazione del principio di trasparenza e […] ad assicurare l'elevata e qualificata professionalità del soggetto cui verrà conferito l'incarico, individuato nell'àmbito della più ampia rosa di candidature".

In parole povere: la raccolta dei curricula, affidata all'indirizzo di posta elettronica agenziaitaliadigitale@pec.governo.it, dovrebbe servire a innescare un processo meritocratico che consenta al decisore finale, il presidente del Consiglio Mario Monti, di operare la scelta più oculata. Così sarebbe dovuta andare per i commissari del Garante delle comunicazioni, selezionati invece secondo logiche squisitamente politiche. Nel caso dell' Agcom, il premier ha dovuto dire la sua sulla figura del presidente ed è apparso fin dall'inizio orientato sul nome del fedelissimo Angelo Marcello Cardani. Per la neonata Agenzia per l'Italia Digitale, Monti sembra essere aperto alle imbeccate dei ministri competenti, Corrado Passera (Sviluppo Economico), Francesco Profumo (Istruzione) e Filippo Patroni Griffi (Pubblica Amministrazione). Passera porta avanti la causa del capo dipartimento delle comunicazioni presso il suo ministero Roberto Sambuco e Profumo propende per il consigliere per l'Innovazione del Miur Mario Calderini. Nonostante la danza delle candidature non sia ancora iniziata, sono ricorrenti i nomi dell'anima digitale di Telecom Italia Salvo Mizzi, del fondatore di Dada e componente della task force di Passera per le startup Paolo Barberis, del Ceo di Cefriel (Politecnico di Milano) Alfonso Fuggetta e del presidente di Confindustria digitale Stefano Parisi.

Cercando nel documento del Mise le caratteristiche del direttore che sarà ci si imbatte in una piuttosto vaga " comprovata qualificazione professionale in materia di innovazione tecnologica". Il candidato, prosegue il bando, " deve essere in possesso di una comprovata esperienza di elevato livello nella gestione di processi di innovazione, tanto nel settore pubblico quanto nel settore privato, al fine del più efficace raggiungimento degli obiettivi dell'Agenzia digitale italiana". Primo dei quali è " la realizzazione degli obiettivi dell' Agenda digitale", che dopo numerosi rinvii ha rimandato il suo sconsolato pubblico a fine settembre. La selezione stessa in esame sarebbe dovuta partire il 27 luglio scorso ed è stata rimandata a suon di proroghe e preoccupanti silenzi.

A partire da oggi, giorno della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ci sono 15 giorni di tempo per proporsi, andiamo quindi alla mezzanotte del 3 ottobre. Monti o chi, operativamente, per esso avranno a quel punto l'opportunità di dare un assaggio di selezione trasparente e archiviare la brutta pagina Agcom. Come fa notare il Corriere delle Comunicazioni, essendo l'indicazione del premier, il direttore rimarrà in carica fino all'insediamento del nuovo governo. Non più di sei mesi, al termine dei quali il vertice entrante potrà rimescolare le carte.