domenica 22 giugno 2014

Diritti Tv Serie A: è scontro totale tra Sky e Mediaset

E’ scontro totale tra Sky e Mediaset per i diritti tv Serie A. Nonostante la mediazione della Lega Calcio, l’asta va dritta verso i ricorsi in tribunale.

Da lunedì 23 giugno, giorno della prossima assemblea della Lega Serie A, cominceranno i lavori per sbrogliare la grana dell’assegnazione dei diritti tv per i campionati 2015-2018. Le riunioni tra i rappresentanti dei 20 club di Serie A potrebbero protrarsi per giorni data la complessità del problema.

L’asta da un lato ha fatto impennare del 30% il valore dei diritti rispetto al triennio precedente. Sky avrebbe superato tutta la concorrenza offrendo 355 e 420 milioni di euro per i pacchetti A e B, per trasmettere sul satellite e sul digitale terrestre le partite delle otto squadre più forti e popolari fra cui Juventus, Milan, Inter e una fra Napoli e Roma. Mentre Mediaset avrebbe presentato la busta più ricca da 306 milioni per l’esclusiva delle sfide fra le altre 12 squadre (pacchetto D), offerta vincolata però all’esito di un altro pacchetto.

La gara ha però generato uno scontro totale tra la tv di Rupert Murdoch e il Biscione: un intreccio di offerte tra piattaforme e pacchetti che difficilmente potrà essere districato senza l’intervento di avvocati ed esperti o addirittura di azioni legali. Dopo la recente sconfitta sui diritti per la Champions League 2015-2018, coinquistati con un’offerta monstre da Mediaset, Sky ha deciso di entrare di prepotenza nel mercato del digitale terrestre a pagamento, invadendo il campo che sino a ieri era territorio esclusivo del Biscione. Una mossa che provocato le proteste di Cologno Monzese e la minaccia di immediati ricorsi in caso di “assegnazione irregolare” dei diritti per satellite e digitale terrestre a un unico operatore, o a due operatori riconducibili allo stesso editore, dato che nell’asta si è inserita a sorpresa Fox Sports (controllata sempre da Murdoch).

Per questo motivo l’assemblea della Lega Calcio sarà tenuta aperta sino al 26 giugno. L’idea di base è quella di sotterrare l’ascia di guerra attraverso un’assegnazione con successivo scambio tra i due colossi nell’ambito di un’intesa più ampia che potrebbe riguardare anche la rinegoziazione delle partite di Champions League. Ma la recente notizia dell’accordo tra Sky e Telecom Italia per l’affitto di cinque canali sul digitale terrestre sulle frequenze di TIMB, da sfruttare per il lancio di nuovi canali a pagamento e per trasmettere la Serie A, dimostra che non tira assolutamente aria di armistizio.

La questione è delicata. Si rischia di far saltare l’assegnazione o ancora peggio di bloccarla per mesi. E come al solito c’è disaccordo tra le società della Lega A su un possibile sovvertimento dell’esito dell’asta. Sono tre i problemi principali di natura giuridica sui quali sono al lavoro avvocati ed esperti: 1) Sky può acquistare entrambi i pacchetti A e B (sat e dtt)?; 2) Sky e Fox sono da considerare un’unica azienda?; 3) l’offerta condizionata di Mediaset è valida? In via Rossellini (sede milanese della Lega Calcio), tra il rincorrersi di telefonate e incontri, viene data per quasi certa l’apertura di una serie di ricorsi da parte dell’operatore tv che si sentirà danneggiato dalla decisione finale. Sarà l’inizio di una nuova e lunga guerra tra i collosi della tv.