È pronto il dimostratore di rientro atmosferico dell'Agenzia Spaziale
Europea sviluppato da Thales Alenia Space. A ottobre sarà lanciato
nello Spazio per la prima missione.
L'azienda torinese Thales Alenia Space ha annunciato di avere terminato
lo sviluppo dell'IXV (Intermediate eXperimental Vehicle), il
dimostratore di rientro atmosferico dell'Agenzia Spaziale Europea che
sta completando le attività di integrazione nelle camere bianche di
Thales Alenia Space.
Successivamente verrà consegnato al centro ESTEC dell'ESA nei Paesi
Bassi, dove sarà sottoposto ai test finali prima di essere spedito al
sito di lancio di Kourou presso il Guiana Space Center (CSG), lo
spazioporto europeo nella Guyana francese.
La particolarità di IXV è l'elevata aerodinamicità, ottenuta sfruttando
la forma della fusoliera che massimizza la portanza e la manovrabilità. È
dotato di un sistema di guida, navigazione e controllo sofisticati che
utilizza superfici aerodinamiche controllate automaticamente nella fase
di rientro atmosferico. Per fronteggiare questa fase non manca poi lo
scudo termico per sostenere le temperature elevate a cui sarà
sottoposto.
Thales Alenia Space Italia
ha curato il progetto, lo sviluppo e l'integrazione del veicolo IXV ed è
a capo del consorzio a cui fanno capo le principali industrie, centri
di ricerca e università europee. Il ruolo italiano è quindi nuovamente di primo piano, grazie al supporto dell'Agenzia Spaziale Italiana.
Il lancio nello Spazio avverrà a ottobre 2014 tramite il vettore Vega,
da cui si staccherà a un'altitudine di 320 km, per proseguire poi la sua
ascesa fini a 412 chilometri. A quel punto inizierà il rientro, durante
il quale saranno raccolti dati sperimentali mediante una suite
di strumenti completa. Durante il rientro l'IXV raggiungerà una
velocità di circa 7,7 km/s a un'altitudine di 120 km, un profilo tipico
di rientro da orbita terrestre bassa (ad esempio, dall'orbita della
Stazione Spaziale Internazionale).
La missione in tutto durerà circa 1 ora e 40 minuti e si concluderà con
l'ammaraggio nell'Oceano Pacifico, dove il veicolo spaziale sarà
recuperato da una nave appositamente attrezzata.
"La progettazione e la costruzione di questo dimostratore corona Thales Alenia Space come punto di riferimento europeo nel trasporto
spaziale e nei sistemi di rientro" ha dichiarato Luigi Maria Quaglino,
Senior Vice President per l'esplorazione e la scienza a Thales Alenia
Space. L'obiettivo ultimo è quello di creare un mezzo di trasporto europeo per il trasporto degli astronauti da e verso lo Spazio.
lunedì 24 marzo 2014
sabato 22 marzo 2014
Android 5.0 potrebbe avere il Kernel Linux 3.14
Ormai sono trascorsi un po’ di mesi da quando Google ha introdotto una nuova versione del kernel Linux su Android, cioè la 3.4. Per chi non lo sapesse, il kernel è, in modo estremamente semplificato, un pezzo di software che consente il dialogo tra hardware e software.
Ad oggi, Android è fermo alla versione 3.4 del kernel Linux. A quanto pare, però, il team di sviluppo di Android si sta adoperando per introdurre una nuova versione del kernel, ovvero la versione 3.14. Da alcuni commit presenti nella repository AOSP è infatti possibile venire a conoscenza del fatto che Google sta lavorando duramente per introdurre questa versione del kernel Linux su Android, e questa informazione assume una grande importanza dal momento in cui il kernel Linux 3.14 non è stato ancora rilasciato in via ufficiale ma solo come release candiate.
Naturalmente Google dovrà adattare il kernel affinchè questo possa supportare appieno Android e contenere tutte le modifiche volta ad ottimizzare i consumi (e non solo), per cui possiamo aspettarci dei cambiamenti (forse anche considerevoli) rispetto al kernel 3.14 stock. Le nuove funzioni che attualmente sono state introdotte per il mondo mobile nel kernel Linux 3.14 (release candidate) sono le seguenti:
- supporto a GPU NVIDIA
- nuovi driver
- supporto ad NVIDIA Tegra Prime (per Tegra K1 arriverà con la futura release del kernel)
- miglioramenti delle prestazioni della CPU
- miglioramenti delle prestazioni del file system F2FS (Flash-Friendly File System)
- nuove funzioni e prestazioni migliorate per il file system Btrfs
- kernfs è stato realizzato al di fuori di sysfs
- supporto Xen PHV
- SCHED_DEADLINE ora presente
- aggiornamenti BCache e blk-mq
- supporto per le ultime CPU MIPS
- supporto a TCP Auto Corking, una nuova funzionalità di rete
Ci si aspetta che Google rilasci il nuovo Kernel in concomitanza con il rilascio di una nuova versione di Android (forse la 4.5 o 5.0), che presumibilmente sarà presentata a bordo di un nuovo dispositivo Nexus.
giovedì 13 marzo 2014
Crisi tv locali, Rea propone la riforma del sistema televisivo
La causa principale della crisi dell’emittenza locale è dovuta alla
discriminante assegnazione delle frequenze televisive del digitale
terrestre che non ha tenuto conto delle direttive europee e delle
disposizioni di legge italiane ad opera dei Governi precedenti e
dell’Agcom.
Le violazioni commesse, secondo la Rea (Radiotelevisioni Europee Associate), hanno provocato ingenti danni economici alle imprese televisive valutate in 700 milioni di euro conseguenti allo stato prefallimentare di 350 emittenti e alla perdita di 2800 posti di lavoro. E’ una tragedia più grande dell’ILVA e di Elettrolux in quanto sono in ballo migliaia di posti di lavoro e la fondamentale libertà costituzionale sul pluralismo dell’informazione.
La Rea ha più volte chiesto all’Agcom e al Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) di convocare un Tavolo di lavoro, ma è come aver parlato ai sordi. Tuttavia la possibilità di rimediare ai danni commessi è possibile in occasione del nuovo standard televisivo DVB-T2 che consente di comprimere i segnali in modo tale da ottenere, con l’impiego di una sola frequenza, fino a 20 programmi rispetto agli attuali 6 del DVB-T. E’ una occasione da non perdere per adeguare il Piano di Assegnazione delle Frequenze alle Direttive europee e alla legislazione italiana in modo da creare i presupposti per salvare le aziende, i posti di lavoro, il pluralismo informativo nonché sviluppo e benessere per l’Italia.
«Per realizzare tale opportunità, il Parlamento dovrà necessariamente approvare una nuova legge di riforma del sistema radiotelevisivo che preveda precise norme di attuazione per il MISE e l’Autorità in modo da impedire ulteriori vantaggi in favore della nota lobby del conflitto d’interessi ben inserita nelle istituzioni a tutti i livelli» ha dichiarato il Presidente della Rea Antonio Diomede.
L’altra nota dolente della crisi dell’emittenza locale è quella relativa al sostegno economico, dovuto per legge, all’editoria radiotelevisiva per mantenere in essere il pluralismo informativo. Anche in questo caso si tratta di una misura già prevista dalla legge 422/93, mai attuata, che prevede di assegnare una parte del canone Rai all’emittenza locale. In sostanza si tratta di emettere un decreto attuativo della 422/93 che comprenda anche la soppressione delle agevolazioni alle radio di partito.
In alternativa la Rea propone di stornare il 10 per mille dai ricavi di natura commerciale delle Reti nazionali private e della Rai, per sostenere l’emittenza locale. Con tale decreto attuativo il bilancio dello Stato verrebbe sgravato di ben 150 milioni euro/anno, parte dei quali, valutabili in 35 milioni di euro potrebbero essere ben impiegati, una tantum, per lo sviluppo della Radio digitale.
ARTICOLI DI LEGGE DA MODIFICARE E/O INTEGRARE PER UN ASSETTO RADIOTELEVISIVO CONFORME AGLI ACCORDI MONDIALI ED EUROPEI E ALLE NORMATIVE NAZIONALI
L’articolo 8, comma 2, del Testo Unico della Radiotelevisione (decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177), novella:
2. La disciplina del sistema di radiodiffusione televisiva tutela l’emittenza in ambito locale e riserva, comunque, un terzo della capacità trasmissiva, determinata con l’adozione del piano di assegnazione delle frequenze per la diffusione televisiva su frequenze terrestri, ai soggetti titolari di autorizzazione alla fornitura di contenuti destinati alla diffusione in tale ambito.
Aggiungere il comma 3: In considerazione degli obiettivi di tutela del pluralismo e degli altri obiettivi di interesse generale, nonché dei criteri e principi dettati dall’articolo 42, i diritti di uso delle radiofrequenze per le trasmissioni televisive terrestri in tecnica digitale in ambito nazionale e locale, stante l’esigenza di ottimizzare l’utilizzazione delle risorse radioelettriche scarse, sono rilasciate esclusivamente a società consortili o a soggetti organizzati in gestione condominiale mediante intese. A tal fine il diritto d’uso può essere rilasciato anche per porzioni di capacità trasmissiva fino alla concorrenza dell’intero sfruttamento della banda di ogni singola frequenza.
Aggiungere il comma 4: I soggetti titolari del diritto d’uso di cui al comma 3 sono obbligati ad utilizzare la risorsa affidata entro e non oltre sei mesi dal rilascio dell’autorizzazione.
Aggiungere il comma 5: Trascorsi 180 giorni, e non oltre 210 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Ministero provvede alla ricognizione delle capacità trasmissive non efficientemente utilizzate per rimetterle nella propria disponibilità.
Aggiungere il comma 6: Il Ministero, assegna all’emittenza locale non meno di un terzo della capacità trasmissiva delle frequenze coordinate in sede internazionale pianificate dall’Autorità, mediante un progetto di compatibilizzazione. Le frequenze non coordinate potranno essere utilizzate nei casi di estrema necessità purché, a tutti gli effetti, risultino equivalenti alle coordinate.
Aggiungere il comma 7: La revisione del piano di assegnazione delle frequenze conseguente alla applicazione dei precedenti commi 3) 4) 5) e 6) dovrà essere operativa entro e non oltre l’attuazione dello standard DVB-T2 adottato nel settembre 2009 dall’ETSI EN 302-755 VI.I.I. (2009-09) ed eventuali evoluzioni.
Aggiungere il comma 8: In considerazione degli obiettivi di tutela del pluralismo e degli altri obiettivi di interesse generale, nonché dei criteri e principi dettati dall’uso efficiente dello spettro elettromagnetico, le radiofrequenze per le trasmissioni radiofoniche terrestri in ambito nazionale e locale, stante l’esigenza di ottimizzare l’utilizzazione delle risorse radioelettriche scarse, sono pianificate in SFN entro e non oltre 180 giorni dalla entrata in vigore della presente legge.
DECRETO ATTUATIVO DELL’ARTICOLO 10 DEL DECRETO LEGGE 27 AGOSTO 1993, CONVERTITO IN LEGGE 27 OTTOBRE, N. 422 o STORNO 10 PER MILLE DA RICAVI RETI PRIVATE E RAI PER SOSTENERE L’EMITTENZA LOCALE (aliquota canone RAI alle locali)
(in preparazione)
DECRETO ATTUATIVO DELL’ARTICOLO 24, COMMA 2,LEGGE 112/04 – MISURE DI SOSTEGNO PER L’AVVIAMENTO DELLA RADIO DIGITALE (in preparazione) RIPRISTINO DELLA NORMATIVA RELATIVA ALLE PROVVIDENZE EDITORIA DI CUI ALLA LEGGE 250/90 – LIQUIDAZIONE PROVVIDENZE PREGRESSE ENERGIA ELETTRICA
(in preparazione)
ARTICOLO DI LEGGE PER LA SOPPRESSIONE DELL’ARTICOLO 4, LEGGE 250/90 – CONTRIBUTI ALLE RADIO DI PARTITO
Le violazioni commesse, secondo la Rea (Radiotelevisioni Europee Associate), hanno provocato ingenti danni economici alle imprese televisive valutate in 700 milioni di euro conseguenti allo stato prefallimentare di 350 emittenti e alla perdita di 2800 posti di lavoro. E’ una tragedia più grande dell’ILVA e di Elettrolux in quanto sono in ballo migliaia di posti di lavoro e la fondamentale libertà costituzionale sul pluralismo dell’informazione.
La Rea ha più volte chiesto all’Agcom e al Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) di convocare un Tavolo di lavoro, ma è come aver parlato ai sordi. Tuttavia la possibilità di rimediare ai danni commessi è possibile in occasione del nuovo standard televisivo DVB-T2 che consente di comprimere i segnali in modo tale da ottenere, con l’impiego di una sola frequenza, fino a 20 programmi rispetto agli attuali 6 del DVB-T. E’ una occasione da non perdere per adeguare il Piano di Assegnazione delle Frequenze alle Direttive europee e alla legislazione italiana in modo da creare i presupposti per salvare le aziende, i posti di lavoro, il pluralismo informativo nonché sviluppo e benessere per l’Italia.
«Per realizzare tale opportunità, il Parlamento dovrà necessariamente approvare una nuova legge di riforma del sistema radiotelevisivo che preveda precise norme di attuazione per il MISE e l’Autorità in modo da impedire ulteriori vantaggi in favore della nota lobby del conflitto d’interessi ben inserita nelle istituzioni a tutti i livelli» ha dichiarato il Presidente della Rea Antonio Diomede.
L’altra nota dolente della crisi dell’emittenza locale è quella relativa al sostegno economico, dovuto per legge, all’editoria radiotelevisiva per mantenere in essere il pluralismo informativo. Anche in questo caso si tratta di una misura già prevista dalla legge 422/93, mai attuata, che prevede di assegnare una parte del canone Rai all’emittenza locale. In sostanza si tratta di emettere un decreto attuativo della 422/93 che comprenda anche la soppressione delle agevolazioni alle radio di partito.
In alternativa la Rea propone di stornare il 10 per mille dai ricavi di natura commerciale delle Reti nazionali private e della Rai, per sostenere l’emittenza locale. Con tale decreto attuativo il bilancio dello Stato verrebbe sgravato di ben 150 milioni euro/anno, parte dei quali, valutabili in 35 milioni di euro potrebbero essere ben impiegati, una tantum, per lo sviluppo della Radio digitale.
ARTICOLI DI LEGGE DA MODIFICARE E/O INTEGRARE PER UN ASSETTO RADIOTELEVISIVO CONFORME AGLI ACCORDI MONDIALI ED EUROPEI E ALLE NORMATIVE NAZIONALI
L’articolo 8, comma 2, del Testo Unico della Radiotelevisione (decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177), novella:
2. La disciplina del sistema di radiodiffusione televisiva tutela l’emittenza in ambito locale e riserva, comunque, un terzo della capacità trasmissiva, determinata con l’adozione del piano di assegnazione delle frequenze per la diffusione televisiva su frequenze terrestri, ai soggetti titolari di autorizzazione alla fornitura di contenuti destinati alla diffusione in tale ambito.
Aggiungere il comma 3: In considerazione degli obiettivi di tutela del pluralismo e degli altri obiettivi di interesse generale, nonché dei criteri e principi dettati dall’articolo 42, i diritti di uso delle radiofrequenze per le trasmissioni televisive terrestri in tecnica digitale in ambito nazionale e locale, stante l’esigenza di ottimizzare l’utilizzazione delle risorse radioelettriche scarse, sono rilasciate esclusivamente a società consortili o a soggetti organizzati in gestione condominiale mediante intese. A tal fine il diritto d’uso può essere rilasciato anche per porzioni di capacità trasmissiva fino alla concorrenza dell’intero sfruttamento della banda di ogni singola frequenza.
Aggiungere il comma 4: I soggetti titolari del diritto d’uso di cui al comma 3 sono obbligati ad utilizzare la risorsa affidata entro e non oltre sei mesi dal rilascio dell’autorizzazione.
Aggiungere il comma 5: Trascorsi 180 giorni, e non oltre 210 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Ministero provvede alla ricognizione delle capacità trasmissive non efficientemente utilizzate per rimetterle nella propria disponibilità.
Aggiungere il comma 6: Il Ministero, assegna all’emittenza locale non meno di un terzo della capacità trasmissiva delle frequenze coordinate in sede internazionale pianificate dall’Autorità, mediante un progetto di compatibilizzazione. Le frequenze non coordinate potranno essere utilizzate nei casi di estrema necessità purché, a tutti gli effetti, risultino equivalenti alle coordinate.
Aggiungere il comma 7: La revisione del piano di assegnazione delle frequenze conseguente alla applicazione dei precedenti commi 3) 4) 5) e 6) dovrà essere operativa entro e non oltre l’attuazione dello standard DVB-T2 adottato nel settembre 2009 dall’ETSI EN 302-755 VI.I.I. (2009-09) ed eventuali evoluzioni.
Aggiungere il comma 8: In considerazione degli obiettivi di tutela del pluralismo e degli altri obiettivi di interesse generale, nonché dei criteri e principi dettati dall’uso efficiente dello spettro elettromagnetico, le radiofrequenze per le trasmissioni radiofoniche terrestri in ambito nazionale e locale, stante l’esigenza di ottimizzare l’utilizzazione delle risorse radioelettriche scarse, sono pianificate in SFN entro e non oltre 180 giorni dalla entrata in vigore della presente legge.
DECRETO ATTUATIVO DELL’ARTICOLO 10 DEL DECRETO LEGGE 27 AGOSTO 1993, CONVERTITO IN LEGGE 27 OTTOBRE, N. 422 o STORNO 10 PER MILLE DA RICAVI RETI PRIVATE E RAI PER SOSTENERE L’EMITTENZA LOCALE (aliquota canone RAI alle locali)
(in preparazione)
DECRETO ATTUATIVO DELL’ARTICOLO 24, COMMA 2,LEGGE 112/04 – MISURE DI SOSTEGNO PER L’AVVIAMENTO DELLA RADIO DIGITALE (in preparazione) RIPRISTINO DELLA NORMATIVA RELATIVA ALLE PROVVIDENZE EDITORIA DI CUI ALLA LEGGE 250/90 – LIQUIDAZIONE PROVVIDENZE PREGRESSE ENERGIA ELETTRICA
(in preparazione)
ARTICOLO DI LEGGE PER LA SOPPRESSIONE DELL’ARTICOLO 4, LEGGE 250/90 – CONTRIBUTI ALLE RADIO DI PARTITO
Il super cavo di Intel che trasporta datii a 800Gbps
Questo minuscolo cavo verde potrebbe sembrare un qualunque cavo del
tutto innocuo, ma in realtà è in grado di trasportare dati a ben
800Gbps. Basato sulla tecnologia Silicon Photonics di Intel, il cavo usa 64 fibre: 32 per trasmettere e 32 per ricevere. Ogni fibra è in grado di spostare dati a 25Gbps.
Fate una veloce moltiplicazione e otterrete 800Gbps in ogni direzione. In totale 1.6Tbps. Le fibre sono tenute insieme alla fine dal cavo da un connettore MXC, molto più sottile di un plug ethernet standard,
Peccato che non siano certo destinati al mercato consumer. I cavi sono progettati per interconnettere cavi nei datacenter e nei supercomputer dove sostituiranno quelli da 10Gbps attualmente in uso per collegare gli switch e tutto il resto. Chissà, magari un giorno li vedremo anche nei nostri PC.
Fate una veloce moltiplicazione e otterrete 800Gbps in ogni direzione. In totale 1.6Tbps. Le fibre sono tenute insieme alla fine dal cavo da un connettore MXC, molto più sottile di un plug ethernet standard,
Peccato che non siano certo destinati al mercato consumer. I cavi sono progettati per interconnettere cavi nei datacenter e nei supercomputer dove sostituiranno quelli da 10Gbps attualmente in uso per collegare gli switch e tutto il resto. Chissà, magari un giorno li vedremo anche nei nostri PC.
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