Sono in dirittura
d’arrivo altri due satelliti della costellazione Galileo, il sistema
europeo di navigazione satellitare. Il loro assemblaggio, l’integrazione
ed i test sono in corso a Roma, nello stabilimento della Thales Alenia
Space, in vista del lancio, previsto in ottobre dalla base europea di
Kourou, nella Guyana Francese.
I due satelliti fanno parte del gruppo dei quattro finalizzati alla Validazione in Orbita (Iov) del sistema Galileo; i primi due satelliti sono stati messi in orbita il 21 ottobre 2011. Fra i maggiori e più ambiziosi progetti intrapresi dall’industria spaziale europea, Galileo ha avuto fin dall’inizio la . Thales Alenia Space come uno dei partner fondamentali sin dall’ inizio. L’azienda ha infatti definito l’architettura dell’intero sistema di Galileo per conto dell’Unione Europea ed è ora responsabile dell’ingegneria del sistema globale per l’Agenzia Spaziale Europea (Esa). La Thales Alenia Space è anche responsabile della progettazione e dello sviluppo del segmento di controllo a Terra della missione e dei maggiori sottosistemi del segmento spaziale.
Al sistema europeo di navigazione satellitare è dedicato lo spazio della Thales Alenia Space nell’ambito dello stand della Finmeccanica Pavilion. Nella stessa area, dove l’azienda è presente accanto alla Telespazio e alla Selex Galileo, sono presentati altri programmi di primo piano, come Sentinel, Iridium Athena-Fidus. Nello stand dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) uno dei protagonisti è il programma europeo Exomars, accanto al ruolo dell’azienda nella realizzazione della Stazione Spaziale Internazionale, nella navetta automatica Atv e nei progetti Ixv (Intermediate eXperimental Vehicle) ed Expert (European eXPErimental Re-entry Test-bed).
Il primo ha l’obiettivo di sviluppare un sistema europeo avanzato di rientro atmosferico autonomo, nella realizzazione del quale l’Italia è a capo di un consorzio formato dalle principali industrie europee, al quale contribuiscono anche centri di ricerca e università. La consegna del veicolo all’Esa è prevista nel maggio 2014. Il secondo è un dimostratore tecnologico di rientro atmosferico a basso costo, il cui principale obiettivo è la raccolta di dati di volo relativi ai fenomeni aerotermodinamici critici nella fase del rientro, la dimostrazione di alcune tecnologie del rientro e l’acquisizione di esperienza in materia di progettazione, sviluppo e volo di veicoli di rientro complessi.
I due satelliti fanno parte del gruppo dei quattro finalizzati alla Validazione in Orbita (Iov) del sistema Galileo; i primi due satelliti sono stati messi in orbita il 21 ottobre 2011. Fra i maggiori e più ambiziosi progetti intrapresi dall’industria spaziale europea, Galileo ha avuto fin dall’inizio la . Thales Alenia Space come uno dei partner fondamentali sin dall’ inizio. L’azienda ha infatti definito l’architettura dell’intero sistema di Galileo per conto dell’Unione Europea ed è ora responsabile dell’ingegneria del sistema globale per l’Agenzia Spaziale Europea (Esa). La Thales Alenia Space è anche responsabile della progettazione e dello sviluppo del segmento di controllo a Terra della missione e dei maggiori sottosistemi del segmento spaziale.
Al sistema europeo di navigazione satellitare è dedicato lo spazio della Thales Alenia Space nell’ambito dello stand della Finmeccanica Pavilion. Nella stessa area, dove l’azienda è presente accanto alla Telespazio e alla Selex Galileo, sono presentati altri programmi di primo piano, come Sentinel, Iridium Athena-Fidus. Nello stand dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) uno dei protagonisti è il programma europeo Exomars, accanto al ruolo dell’azienda nella realizzazione della Stazione Spaziale Internazionale, nella navetta automatica Atv e nei progetti Ixv (Intermediate eXperimental Vehicle) ed Expert (European eXPErimental Re-entry Test-bed).
Il primo ha l’obiettivo di sviluppare un sistema europeo avanzato di rientro atmosferico autonomo, nella realizzazione del quale l’Italia è a capo di un consorzio formato dalle principali industrie europee, al quale contribuiscono anche centri di ricerca e università. La consegna del veicolo all’Esa è prevista nel maggio 2014. Il secondo è un dimostratore tecnologico di rientro atmosferico a basso costo, il cui principale obiettivo è la raccolta di dati di volo relativi ai fenomeni aerotermodinamici critici nella fase del rientro, la dimostrazione di alcune tecnologie del rientro e l’acquisizione di esperienza in materia di progettazione, sviluppo e volo di veicoli di rientro complessi.