lunedì 6 gennaio 2014
Mediaset, ultimo via libera al quinto mux del digitale terrestre
Mediaset ha ottenuto dell’Antitrust italiano l’ultimo via libera per l’accensione del quinto multiplex sulla piattaforma del digitale terrestre, nato dalla conversione in tecnica DVB-T di quello destinato al tv mobile in DVB-H, ormai in disuso.
Con l’arrivo del nuovo anno, dopo l’ok del Ministero dell sviluppo economico e dell’Agcom nel giugno scorso, l’Autorità per la concorrenza e il mercato ha applicato il principio di neutralità tecnologica in relazione alle frequenze tv, e ha eliminato i paletti (uso del mux solo in DVB-H in affitto a terzi e nessun ricavo pubblicitario) imposti nel 2006 al Biscione per garantire la concorrenza, in conseguenza dell’acquisizione del multiplex da Prima Tv di Tarak Ben Ammar.
L’Antitrust, presieduta da Giovanni Pitruzzella, ha però imposto a Elettronica Industriale (l’operatore che lavora per Mediaset per la gestione di torri e frequenze) delle limitazioni: per non alterare gli attuali equilibri del mercato pubblicitario tv italiano, il mux 3 Mediaset non dovrà contenere nuovi canali in chiaro, e non potrà ospitare nuovi canali “time shifted” (quei canali ritardati di una o più ore rispetto alla normale programmazione). La frequenza tv potrà invece contenere versioni dei canali esistenti di Cologno Monzese in HD o in DVB-T2, potrà trasmettere vecchi e nuovi canali pay Mediaset, e infine potrà ospitare canali di terzi in chiaro e a pagamento.
Mediaset, secondo le disposizioni dell’Autorità, non dovrà in ogni caso aumentare attraverso il nuovo mux l’offerta free: se un canale in chiaro verrà spostato da un altro mux al nuovo, lo spazio libero sul vecchio multiplex non potrà essere sfruttato per un nuovo canale free. L’Antitrust ha deciso quindi, anche grazie a questi impegni presi da Mediaset, che la conversione non inciderà sul mercato delle infrastrutture tv, delle reti, della pay-tv, delle tv in chiaro e della pubblicità. Una conversione simile (da mux DVB-H a DVB-T) è stata recentemente concessa dal Ministero alla Rai e, dopo i ricorsi al Tar del Lazio, all’operatore telefonico H3G.