sabato 22 febbraio 2014

Telegram, alternativa a WhatsApp con client per Linux, Windows e Mac

Telegram è un'interessante servizio di messaggistica istantanea che punta ad offrire una valida alternativa a WhatsApp grazie anche all'accesso via web e client dedicati disponibili anche per Linux.

La recente acquisizione di WhatsApp da parte di Facebook ha fatto scattare diverse discussioni riguardanti soprattutto sul futuro della famosa applicazione mobile di messaggistica istantanea.
Per fortuna esistono altre valide alternative a WhatsApp come ad esempio Telegram un'ottimo servizio di messaggistica istantanea open source con oltre cinque milioni di download su Google Play Store e soprattutto un'ottima reputazione da parte degli utenti con una valutazione media di 4,1 stelle.
Telegram è un progetto che punta a fornire all'utente una valida alternativa a WhatsApp offrendo le stesse funzionalità però in modo gratuito senza quindi abbonamento, pubblicità o altro. Da notare che Telegram è un progetto open source, il codice sorgente dell'intero progetto compresi i vari client sono ospitati su Github.

Caratteristica che rende  migliore Telegram di WhatsApp è la possibilità di utilizzare il servizio di messaggistica istantanea anche da qualsiasi browser pc grazie al progetto Webogram oppure attraverso un client dedicato per Linux, Windows e Mac.

Per Linux è disponibile il client Telegram CLI, (attualmente ancora in fase di sviluppo) che ci consente di poter chattare con i nostri amici direttamente da terminale, per gli utenti Arch Linux è possibile installare il client attraverso AUR.

venerdì 21 febbraio 2014

Ubuntu: le stesse applicazioni su smartphone, tablet e PC

Jono Bacon, manager della community Canonical, pubblica recentemente un video molto interessante che mostra come sarà possibile eseguire la stessa applicazione su dispositivi diversi, quali smartphone, tablet e PC. Tramite l’SDK rilasciato si potranno infatti realizzare applicazioni che basterà adattare solamente alla dimensione ed alla risoluzione dello schermo, ma che funzioneranno in maniera identica su tutti i tipi di dispositivi; per cui viene a rafforzarsi quell’idea che sta alla base del concetto che ha portato alla realizzazione di Ubuntu Touch: rendere un qualsiasi dispositivo mobile un vero e proprio PC.

La “fusione” è quindi possibile ed è anche possibile avere un’esperienza utente unificata tra i vari dispositivi, in modo che l’utente abbia sempre a portata di mano un device che può utilizzare a seconda delle esigenze. La possibilità di lanciare la stessa applicazione su dispositivi diversi non si avrà però prima del mese di Ottobre, quando Caninocal dovrebbe rilasciare Ubuntu 14.10 con la nuova Unity 8 UI.

Outernet: internet gratuitamente nel mondo


Fino ad oggi sono senza dubbio tante le persone che hanno accesso ad internet in tutto il mondo, ma ancora molte altre non hanno questa opportunità a causa di infrastrutture assenti o per la censura presente in altri territori, un problema che, tuttavia, nel prossimo futuro, potrebbe essere aggirato grazie ad un nuovo promettente progetto.

Una società con sede a New York, Media Development Investment Fund, ha infatti presentato in questi giorni Outernet, progetto che si pone l'obiettivo di offrire l'accesso gratuito ad internet in ogni parte del mondo sfruttando dei mini-satelliti in grado di ricevere e diffondere il segnale wi-fi in tutto il mondo.

Secondo le informazioni confermate, il progetto prevede di lanciare intorno all'orbita terrestre una serie di mini-satelliti, chiamati Cubsat, in grado di creare una rete wireless ricevendo dati da una rete di stazioni sulla Terra e diffondendo le informazioni in maniera continua fino alla ricezione di nuovi dati.

Sfruttando questo sistema, sarebbe possibile non solo fornire l'accesso ad internet gratuito in tutto il mondo, ma anche inviare una serie di notifiche di allarme in caso di disastri naturali e consentire l'accesso libero alla rete in quei territori nei quali vige una forte censura del web.

L'obiettivo è senza dubbio ambizioso, e attualmente la società responsabile sta raccogliendo fondi per realizzare il progetto, che potrebbe vedere la luce già entro la metà del 2015.

Ubuntu Touch: in arrivo 2 nuovi smartphone prodotti da BQ e Meizu


Canonical ha annunciato che entro il 2014 approderanno nel mercato due nuovi smartphone con Ubuntu Touch preinstallato prodotti da BQ per l'Europa e Meizu in Cina.

Ubuntu Touch sta per arrivare! Canonical ha confermato che entro quest'anno approderanno nel mercato i primi due smartphone con Ubuntu Touch preinstallato.
Le aziende produttrici che hanno decisi di produrre e puntare sul nuovo Ubuntu sono Meizu (come già preannunciato nei giorni scorsi da lffl) e BQ azienda Argentina con sede in Spagna.
Attualmente non sono trapelate informazioni riguardanti le caratteristiche dei due nuovi smartphone, che verranno commercializzati entro il 2014 sia in Europa (nel quale sarà disponibile lo smartphone di BQ) e nel mercato Cinese (con lo smartphone di Meizu).

Mark Shuttleworth.ha indicato che al momento del rilascio dei due nuovi smartphone, saranno disponibili per Ubuntu Touch le 50 applicazioni più diffuse per Android e Apple iOS.
Novità anche per il nome del nuovo sistema operativo mobile di Canonical che non sarà più Ubuntu Touch, Ubuntu Phone OS o Ubuntu Mobile ma sarà semplicemente Ubuntu dato che 95% del codice sarà condiviso tra la versione mobile e desktop di Ubuntu.

giovedì 13 febbraio 2014

Addio agli smartphone bomba grazie a una nuova batteria

Un elettrolita di nuova concezione potrebbe essere la chiave per batterie agli ioni di litio che non prendono fuoco e non esplodono. Lo studio di un ricercatore dell'Università della North Carolina accende la speranza.

Addio alle batterie agli ioni di litio che esplodono spontaneamente ad alte temperature. Non è solo un augurio, ma anche una speranza concreta grazie allo studio del chimico Joseph DeSimone dell'Università della North Carolina. Cercando un materiale che impedisse alla fauna sottomarina di attaccarsi al fondo delle barche DeSimone è riuscito a identificare un sorprendente rimpiazzo per l'unico componente infiammabile nelle batterie moderne: l'elettrolita.

"C'è una grande domanda di queste batterie, e una richiesta ancora più grande di renderle sicure", ha affermato DeSimone. "Gli studiosi ricercano un rimpiazzo per l'elettrolita da anni, ma nessuno ha mai pensato di usare il PFPE (perfluoropolietere) come principale materiale elettrolita nelle batteria agli ioni di litio".

Gli ioni di litio attraversano l'elettrolita, passando da un elettrodo all'altro con la batteria in carica. Quando però le batterie sono sovraccariche, l'elettrolita prende fuoco e la batterie possono dare il via a una combustione spontanea. È un grosso problema, non tanto nei dispositivi mobile, che hanno batterie piccole e comunque sono rimpiazzati di frequente, ma soprattutto nelle auto o negli aerei, che hanno unità più grandi che non si possono sostituire con facilità e frequenza. Le conseguenze possono essere "catastrofiche".

In passato i ricercatori hanno identificato elettroliti non infiammabili, ma questi compromettevano le proprietà degli ioni di litio. "Oltre a non essere infiammabile, il PFPE mostra proprietà davvero interessanti come il trasporto degli ioni. Questo consente al nostro elettrolita di differenziarsi dalle scoperte precedenti".

Il PFPE ha una struttura chimica simile a un elettrolita polimerico destinato proprio alle batterie agli ioni di litio. Tra l'altro, non è un materiale nuovo: è un polimero usato a lungo come lubrificante nella manutenzione d'ingranaggi di macchine industriali. "Quando abbiamo scoperto che potevamo sciogliere il sale di litio in questo polimero, abbiamo deciso di approfondire. La maggior parte dei polimeri non si mescola con i sali, ma questo sì, e non è infiammabile. È un risultato inaspettato".

Il collaboratore Nitash Balsara del Lawrence Berkeley National Laboratory e il suo team sono stati incaricati di studiare il trasporto degli ioni di litio all'interno dell'elettrolita e trovare elettrodi compatibili per realizzare una batteria. In futuro il team si focalizzerà nell'ottimizzazione della conduttività dell'elettrolita per migliorare le caratteristiche di carica e scarica - un passaggio essenziale per parlare di produzione commerciale. Se avranno successo si potranno creare batterie che si possono usare anche in ambienti estremamente freddi - nello spazio o nelle operazioni navali di profondità.