giovedì 31 ottobre 2013

Frequenze tv, il Governo prende tempo sull'asta

Antonio Catricalà, viceministro del Mise con delega alle Tlc: “Non c’è fretta per fare l’asta perché non so se sia il momento migliore”. Crisi economica e scarso interesse per la gara, che con l’esclusione delle tv nazionali rischierebbe di andare desert.

Il Governo prende tempo sull’asta frequenze tv (ex beauty contest) e rimanda la gara, che prima dell’estate era stata fissata per l’inizio del 2014. “Non è il momento, non c’è fretta” ha detto Antonio Catricalà, viceministro delle Telecomunicazioni, aggiungendo che "Siamo in commissione europea e abbiamo mandato il bando (lo scorso mese di giungo ndr) – ha detto - ora aspettiamo che si esprimano in due diverse direzioni, su concorrenza e comunicazione, ma non c'è tutta questa fretta per fare l'asta perché non so se sia il momento migliore per vendere frequenze che valgono molto, mentre i soldi scarseggiano".

Gli schemi di bando e il disciplinare di gara, in base al regolamento dell’Agcom, sono stati inviati l'11 giugno scorso dall’Italia ai competenti Commissari Ue - Joaquin Almunia per la Concorrenza e Neelie Kroes per la Digital Agenda.

Secondo quanto riferisce la Commissione Europea, la competenza sul disciplinare di gara è soltanto del commissario Almunia. La Commissione ha sempre ripetuto che la gara deve essere equa in termini di concorrenza, consentendo ai new comers di entrare nel mercato del digitale terrestre. Dalla gara sono state escluse Rai, Mediaset e Ti Media. Ammessa alla gara, invece, Sky anche se limitatamente ad un solo Mux. Il disciplinare di gara ha già fatto suo il diktat di Bruxelles.

Ma al di là di questo, la decisione di “congelare” l’asta potrebbe dipendere in primo luogo proprio dal fatto che la gara esclude a priori le emittenti nazionali. Un’asta in questo momento rischia di suscitare scarso interesse negli operatori. In altre parole, l’asta rischierebbe in questo momento di andare deserta, visto che, secondo voci che girano nel settore, “in giro ci sono mux mezzi vuoti e non ci sono soldi da spendere”. Oltre tutto, le frequenze messe all’asta “non sarebbero di qualità eccelsa”.

All’asta andranno frequenze per tre reti televisive digitali terrestri nazionali, il diritto d’uso è ventennale. "Per rispondere all’obiettivo di garantire un maggior grado di concorrenza e pluralismo nella diffusione dei contenuti, come richiesto anche dalla Commissione europea, il provvedimento consente di concorrere per tutti e tre i lotti (L1, L2, L3) ai soli nuovi entranti o piccoli operatori (cioè che detengono un solo multiplex) e per due lotti agli operatori già in possesso di due multiplex – si legge in una nota dell’Agcom - limita ad un solo multiplex la partecipazione degli operatori integrati, attivi su altre piattaforme con una quota di mercato superiore al 50% della tv a pagamento (Sky può partecipare per l'assegnazione di un solo multiplex ndr); esclude dalla partecipazione alla gara gli operatori che detengono tre o più multiplex (Rai, Mediaset e TI Media ndr)".

mercoledì 23 ottobre 2013

3 sistemi operativi per 1 solo tablet!

PengPod, azienda della Florida, ci riprova. In passato non era andata proprio bene. Oggi siamo di fronte ad un sistema completamente aperto, personalizzabile ed espandibile. PengPod 1040, 635 grammi di peso, monta un processore ARM Cortex-A7 quad core da 1GHz, schermo da 9,7 pollici IPS con risoluzione 2048x1536, come il blasonato Retina di Cupertino, ha RAM da 2GB e 16GB di memoria Flash ampliabili mediante Micro SD. Ci sono anche wi-fi e bluetooth. Dispone di una batteria da 7.000 mAH.

In fase d'avvio l'utente può scegliere tra 3 diversi sistemi operativi: Android 4.1 Jelly Bean, Linaro 13.04, Ubuntu Touch.

Negli Stati Uniti il dispositivo è collocato al prezzo di 249 dollari, circa 180 euro. In Italia sarà tariffato a 294 dollari, 217 euro.

PengPod cerca di racimolare i quattrini determinanti per la produzione attraverso il sito di crowdfunding Indiegogo. Ad oggi i risultati sono lontani dagli obiettivi prefissati. Solo in 239 hanno finanziato l'iniziativa. Certamente si tratta di un tablet per un'utenza esperta, considerando che la massa è poco avvezza a Linux e all'open source.

giovedì 17 ottobre 2013

Addio Bancomat: il prelievo si farà…con lo smartphone!

Durante la conferenza Money2020, la società FIS ha presentato la sua idea: sostituire la carta di credito o debito con lo smartphone. Sarà un’idea vincente?

Ecco come funziona: Attraverso l’utilizzo di un’apposita App sul telefono, sarà possibile effettuare un ordine per prelevare contanti (fino a 24 ore prima) oppure consultare i movimenti e le informazioni. A quel punto, l’App genererà un codice QR monouso e temporizzato che permetterà di autenticarci allo sportello.

Si tratta di un vero e proprio “controllo a distanza per il bancomat “, che faciliterà le nostre operazioni, visto che in un attimo potremo indicare la quantità di denaro che desideriamo prelevare e riceverla in pochi secondi da un bancomat: il tutto senza utilizzare alcuna carta elettronica ed azzerando il rischio di clonazione della carta (cosa che ultimamente capita spesso).

Mary Monahan, di Javelin Strategy & Research ha analizzato i tempi delle transazioni ATM ed ha notato che, utilizzando la tecnologia FIS, in meno di nove secondi porteremo a termine la nostra operazione; un notevole risparmio di tempo rispetto ai 30 o 40 secondi per un tradizionale prelievo ATM.

Alcune banche, come la Wintrust in Illinois, la BMO Harris a Chicago e National City di Los Angeles stanno già sperimentando il servizio e stanno studiando il piano per lanciarlo in tutti i loro bancomat entro la fine del 2014.

mercoledì 9 ottobre 2013

Mediaset Infinity contro Sky River: lo streaming più atteso

Tra Natale e la prossima primavera Mediaset e Sky si contenderanno il mercato della TV digitale in streaming.

Mediaset e Sky, entro sei mesi al massimo, si contenderanno il nuovo mercato della TV digitale per tablet, Smart TV, console, smartphone e PC. Dimentichiamoci il digitale terrestre e il satellite per un momento: si parla di contenuti in pay per view o in micro abbonamento veicolati in streaming attraverso la rete Internet. Basterà disporre di una connessione decente.

Mediaset Infinity sarà protagonista di una campagna pubblicitaria natalizia senza precedenti: per altro è certo il coinvolgimento dell'agenzia pubblicitaria Leo Burnett. Infinity è avvolto ancora da mistero, ma vi sono almeno alcune certezze. La prima è che si tratta di un servizio di video on demand a pagamento sganciato dall'offerta Mediaset Premium.

Il catalogo sarà di 5000 film e serie TV, fra cui anche blockbuster appena usciti dalla programmazione delle sale. Per quanto riguarda gli abbonamenti o la pay per view non ci saranno vincoli temporali. Probabile quindi una declinazione di offerte su base mensile o per singolo prodotto. Confermata invece la compatibilità con PC, smartphone, tablet e Xbox.

Sul fronte Sky, Tom's Hardware ha avuto conferma del fatto che la nuova piattaforma codificata come River sarà pronta per la primavera 2014. Se da una parte Mediaset sembra giocare d'anticipo, dall'altra Sky Italia può avvantaggiarsi dell'esperienza inglese.

Nel Regno Unito da luglio 2012 è attivo Now TV di BSkyB (Sky), un servizio di Internet TV che offre film e sport in qualità standard. Il pass giornaliero sportivo da 9,99 sterline consente di accedere per 24 ore a 6 canali Sky Sport, mentre quello cinematografico mensile da 8,99 sterline apre le porte a un corposo catalogo. Per l'Italia è probabile che l'offerta sarà diversa, ma c'è ancora tempo e i dettagli sono ancora in fase di studio.

In ogni caso Infinity e River sulla carta sembrano voler soddisfare le medesime esigenze: un servizio di streaming video per ogni tipo di dispositivo elettronico con supporto Wi-Fi o Ethernet, senza vincoli contrattuali restrittivi. L'offerta sarà sicuramente ampia e lo sport farà la differenza. Una qualità non HD però potrebbe essere un grave difetto, soprattutto considerando il fatto che tutti gli schermi di nuova generazione hanno livelli di risoluzione altissima. Insomma, l'esperienza utente potrebbe rivelarsi inferiore rispetto alle aspettative.

Altro dettaglio non meno importante è quello della compatibilità con i vari sistemi operativi e dispositivi presenti sul mercato. Sky e Mediaset saranno in grado di fornire applicazioni stabili per l'intero universo Android? E dalle Xbox One e PS4 cosa ci sarà da aspettarsi?

martedì 8 ottobre 2013

Samsung: un sensore da 13 megapixel per foto poco mosse

Samsung lavora sugli smartphone a tutto tondo, anche sui sensori. Ecco una nuova soluzione da 13 megapixel con una migliore stabilizzazione ottica dell'immagine. L'azienda lavora anche su ISOCELL per consentire di fare foto più luminose.

Samsung Electro-Mechanics ha annunciato lo sviluppo di un nuovo sensore da 13 megapixel per smartphone e tablet dotato di una migliore tecnologia di stabilizzazione ottica dell'immagine (OIS). Il nuovo sensore offre un angolo di correzione fino a 1,5 gradi, rispetto agli 0,7 gradi che ritroviamo in molte altre fotocamere digitali.

Questa maggiore capacità di correggere un errore angolare fa sì che lo smartphone / tablet dotato di questo sensore possa scattare foto migliori, grazie a una maggiore tolleranza agli scossoni o ai tremolii della mano di chi fa la foto.

Samsung afferma che il modulo da 10,5 x 10,5 x 5,9 millimetri migliora di otto volte le immagini prese a basse luci, inoltre consuma meno rispetto ai moduli esistenti e supporta la registrazione di video in Full HD. Secondo il sito nipponico TechOn la produzione di massa di questo sensore dovrebbe iniziare nella prima metà del prossimo anno.

Tra le altre tecnologie relative all'imaging che sta sviluppando Samsung c'è anche ISOCELL, che dovrebbe aumentare la sensibilità alla luce e controllare l'assorbimento degli elettroni portando a ottenere migliori foto a basse luci, con una maggiore fedeltà nei colori. L'azienda afferma che "la qualità del sensore d'immagine è determinata dalla quantità di luce che è catturata dai singoli pixel all'interno del sensore" e rispetto alla tecnologia BSI, ISOCELL riduce il crosstalk (interferenze) di circa il 30 percento portando a un'immagine migliore con una luminosità superiore.